Aggredita, rapinata e malmenata in casa? Crescono i dubbi. Con il trascorrere dei giorni e delle indagini la storia sta prendendo una piega opposta, forse una bufala. È quanto si va concretizzando rispetto all'episodio che, denunciato ai carabinieri circa un mese fa, creò comprensibile allarmismo tra i cittadini alimentando la spirale di odio verso gli immigrati. Una donna, da pochi mesi residente ad Anagni, denunciò di essere stata seguita da due o tre immigrati di colore; i quali, facendo irruzione nella villetta situata nella periferia della città dei papi, l'avrebbero aggredita e legata, derubandola del denaro e degli oggetti preziosi trovati in casa. I banditi, dopo il colpo, si sarebbero dati alla fuga. Circolata la notizia il clamore fu enorme.

Gli investigatori dell'Arma, prontamente intervenuti e seguendo le indicazioni e la testimonianza della donna, eseguirono immediate verifiche sulla presenza nelle comunità locali e nei centri di accoglienza, dei soggetti che vi risultavano assegnati. All'appello dei responsabili, non mancava nessuno. Il fiuto degli uomini dell'Arma consigliò quindi loro più prudenza del solito convinti di dover dedicare particolare attenzione all'episodio senza lasciare nulla di intentato. E per questo hanno avviato una serie di attività top secret. Vicini ormai alla conclusione delle indagini, il quadro della situazione sarebbe completo, escluso tasselli di rifinitura che troveranno a breve il giusto incastro. L'aggressione non sarebbe mai avvenuta; la denuncia dell'episodio sarebbe frutto di fantasia, un tentativo sciocco di evitare di dar spiegazioni su difficoltà finanziarie dovute a chissà quali responsabilità. Probabilmente, il furto e i danni denunciati non sarebbero neppure coperti da assicurazione. Se da una parte i cittadini possono gioire, ed archiviare le tensioni ed i propositi bellicosi dovuti ad una reazione popolare spontanea, dall'altra resta lo sconcerto per il ricorso ad una plateale bugia che coinvolge altre persone. Soggetti che, in questo caso, appartengono ad una tipologia spesso discriminata ed utilizzata strumentalmente. Gli immigrati domiciliati ad Anagni, in numero sicuramente superiore alle percentuali stabilite e favoriti da eccezioni operative non sempre condivise, ad oggi non hanno fatto registrare episodi negativi. La prudenza è d'obbligo, ma cercare a tutti i costi un responsabile, in questo caso di colore, non giova e non contribuisce alla convivenza che, lo sappiamo bene tutti, può essere positiva.