Un capannone in ferro di oltre 130 metri quadrati posizionato su un cordolo di cemento armato alto quasi tre metri e mezzo e un fienile di circa cinquanta metri quadri costruito con blocchetti di cemento per un'altezza di due metri e trenta centimetri.
Tutto abusivo: il primo manufatto perché completamente diverso dal progetto approvato dal Genio civile e dal permesso a costruire rilasciato dall'Ufficio tecnico del Comune; il secondo costruito senza alcuna autorizzazione edilizia.


Ci hanno pensato i carabinieri della stazione di Picinisco, con l'aiuto dei loro colleghi di Atina, a smascherare la proprietaria delle opere abusive, una donna di 64 anni di San Biagio, e a denunciarla per aver realizzato i manufatti in questione peraltro su un'area soggetta a un doppio vincolo: idrogeologico e paesaggistico. Le opere abusive, del valore complessivo di circa 40.000 euro, sono state sequestrate.