L'operazione denominata "Nadir 2", dei carabinieri del nucleo operativo della Compagnia Roma Centro, coordinati dalla Direzione distrettuale Antimafia e con il fondamentale contributo della direzione centrale per i Servizi antidroga, ha interessato anche la provincia di Frosinone.

L'attività svolta alle prime luci dell'alba di ieri, oltre alle province di Roma e Torino, ha visto arrivare i militari anche nel capoluogo ciociaro, precisamente nel carcere di Frosinone, per notificare un ordine di custodia cautelare a un marocchino, già alle sbarre per un'altra operazione di contrasto agli stupefacenti avvenuta lo scorso luglio sulla Casilina nella Capitale.
Un'ordinanza, quella a cui è stato dato seguito ieri, rivolta a 10 persone, sette di origine marocchina, un algerino, un italiano e un albanese che, stando alle accuse, avevano dato vita a un traffico internazionale di droga, prevalentemente hashish, importata dal Marocco, tramite la Spagna, e quindi distribuita nelle principali piazze di spaccio romane, ma anche in altre province italiane.
Il gruppo trattava consistenti quantitativi di sostanza stupefacente, hashish, marijuana e cocaina, adottando raffinate tattiche sia per occultare la droga, utilizzando "autovetture deposito"parcheggiate in luoghi strategici sia per lo spaccio, sotterrando quantitativi di media rilevanza in parchi e aiuole, per poi prelevarne le singole dosi in modo tale da ridurre il "danno" in caso di intervento delle forze dell'ordine. Le cessioni agli acquirenti finali, effettuate dai pusher dell'organizzazione, erano dedicate soprattutto ai consumatori delle zone della movida al Pigneto; San Lorenzo; Trastevere; Campo de' Fiori; Lungotevere, ma anche alle tradizionali piazze di spaccio nei quartieri di Tor Bella Monaca, Centocelle, Borghesiana e Alessandrina.

Nella gestione dello spaccio a San Lorenzo, nel giugno 2016, gli indagati cittadini marocchini, dopo una violenta rissa, misero in fuga una banda di pusher tunisini che volevano insediarsi nella "loro" piazza di spaccio. Altrettanto violenta era la disciplina esercitata nel gruppo nei confronti di chi sbagliava che subiva interrogatori da parte dei capi, violenze fisiche per ogni supposta infedeltà o mancanza di cautela nella gestione dei propri compiti.

L'indagine dei carabinieri del nucleo operativo della Compagnia Roma Centro ha consentito di accertare responsabilità nei confronti di 28 persone che sono state indagate, di eseguire ulteriori 38 arresti in flagranza per spaccio nonché il sequestro sull'intero territorio italiano di complessivi 16 chilogrammi di hashish, 4 chili di marijuana e 7 chili di cocaina.
Sempre nel corso delle indagini, sono stati individuati rapporti di alcuni indagati con esponenti di spicco del clan camorristico "Polverino-Orlando" di Marano di Napoli, giunti a Roma per vari summit; sono stati inoltre arrestati, in Spagna, due latitanti, colpiti da ordini di cattura internazionali per reati connessi agli stupefacenti, uno dei quali, italiano, trovato in possesso di circa 200 chili di hashish e 3 chili di cocaina nella sua villa-bunker in Andalusia.