Raid notturno con spaccata in due attività commerciali. Assaltati il bar Zambardino e l'ottica Macciomei, nella parte bassa del capoluogo. Indagini a tutto campo degli agenti della polizia.

Più che il valore del bottino, a pesare nelle tasche delle vittime sono i danni. Serranda ammaccata, portone d'ingresso in vetro scaraventato davanti al bancone, sedie, tavolini, scaffali sbalzati lontano e completamente distrutti. Due slot machine incastrate sotto alla saracinesca, bomboniere e oggettistica in frantumi.
È la scena che ha trovato davanti agli occhi, dopo le 2.30 della notte tra martedì e mercoledì, il titolare del bar Zambardino, in via Conti, a poca distanza dalla Monti Lepini.

Vetri frantumati, invece, probabilmente con una spranga, nell'ottica Macciomei, in via Marco Tullio Cicerone, sempre nella parte bassa del capoluogo, da dove sono stati portati via alcuni occhiali da sole e da vista. Una notte in balìa dei ladri e ultimi due colpi in ordine di tempo che, inevitabilmente, fanno crescere ancor di più la paura nei commercianti e cittadini. Indagini in corso degli agenti della polizia che hanno avviato tutti gli accertamenti del caso per cercare di identificare la banda che ha agito nei due esercizi commerciali.

I fatti
Il bar Zambardino è stato devastato con un furgone usato come ariete per mettere a segno il colpo. Tantissimi danni per portare via tagliandi gratta e vinci e pochi soldi custoditi nel registratore di cassa. Fallito, invece, il tentativo di portare via due slot. Forse l'allarme che era entrato in funzione e le macchinette rimaste incastrate sotto la saracinesca, hanno fatto desistere i banditi dal portarle via. I malviventi sono stati anche intercettati dalla polizia, ma poco dopo hanno fatto perdere le loro tracce.
E proprio il mezzo usato per entrare da Zambardino, è stato dato alle fiamme prima di essere stato abbandonato in via Celleta, a Ceccano, al confine con Frosinone e Patrica. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco per domare l'incendio. Il furgone risulta essere stato rubato a San Cesareo, a Roma.
Sempre nella stessa notte, poco dopo l'una, malviventi, non si esclude possa trattarsi degli stessi autori, sono entrati in azione nell'ottica Macciomei. Presi gli occhiali da sole e da vista che erano in vetrina. Vetrina sfondata molto probabilmente con una spranga.

I precedenti
E quelli dell'altra notte si aggiungono alla lista dei colpi che nell'ultimo periodo stanno mettendo in ginocchio diverse attività del capoluogo, molte anche nella zona industriale.
Sabato scorso il furto nell'azienda orafa Boccadamo, in via delle Industrie. Tanti danni registrati e portati via i gioielli in argento esposti nelle vetrine.
Il 19 aprile in via Fermi, sempre utilizzando un mezzo come ariete, preso dal parcheggio dello stabilimento, è stato compiuto un furto nell'azienda Mazzocchia. In quel caso il furgone, anche questo preso dalla ditta e utilizzato per trasportare la refurtiva, è stato ritrovato a Roma con parte del materiale rubato, anche se i danni sono stati ingenti.

Gli appelli
«Con un furgone in retromarcia hanno sfondato la serranda e sono entrati nell'attività -racconta Christian Oliva, titolare del bar Zambardino- Tanti i danni, ancora non abbiamo una stima, stiamo valutando le cose distrutte, gli arredi e anche prodotti di Capodimonte che si trovavano in alcune vetrine. Hanno cercato di portare via le slot, ma per fortuna non sono riusciti a caricarle. Hanno rubato gratta e vinci e un piccolo fondo cassa. Rivolgo un appello alle forze dell'ordine di cercare di vigilare il più possibile anche perché in questo periodo di crisi abbiamo bisogno ancor di più di aiuto».
Un appello rivolto nei giorni scorsi anche da Tonino Boccadamo il quale ha posto i riflettori sulla questione dello stato di degrado dell'area industriale e del pericolo che ne deriva per le realtà imprenditoriali della zona e per i tanti lavoratori che, quotidianamente, la percorrono per raggiungere il posto di lavoro.
«Lancio un appello a tutte le autorità territoriali competenti -ha commentato Tonino Boccadamo- all'indomani dell'irruzione affinché si ponga sotto giusta sicurezza l'intera area industriale, per il bene di chi, con tanti sacrifici, continua a credere in questo territorio, investendo su di esso»