Avevano l'esenzione per l'acquisto dei farmaci in quanto invalidi di guerra. Ma erano ancora assai arzilli al punto da consumare diversi prodotti per la disfunzione erettile. Quei consistenti ordinativi di farmaci, in regime di esenzione, da un'analisi delle farmacie della provincia di Latina, condotta dalla guardia di finanza della compagnia di Fondi, sono risultati oltremodo sospetti. Nell'ordinanza di custodia cautelare, a carico di sette persone (quattro in carcere e tre ai domiciliari), i sospetti erano «per l'incongruità delle patologie alla base del regime di esenzione ed il tipo di farmaco acquistato dai pazienti scrive il gip del tribunale di Latina Mara Mattioli sia perché riferiti sempre agli stessi pazienti titolari di esenzione, sia perché prescritti sempre dallo stesso medico».
Oltre alle sette persone colpite dalla misura restrittiva, risultano altri otto indagati. Uno di questi è della provincia di Frosinone ed è sospettato di aver acquistato prodotti quali Viagra, Cialis o Levitra, a basso costo, in nero, senza la prescrizione medica e al di fuori del circuito legale delle farmacie. Il tutto, secondo la ricostruzione dei finanzieri, avveniva grazie all'appropriazione di ricettare medici autentici, con la compiacenza di un medico di base, e nella compilazione di impegnative a carico di ignari anziani pazienti ai quali veniva attribuito falsamente un codice di esenzione totale, proprio degli invalidi di guerra.
I reati contestati sono di falso in certificato, truffa ai danni dello Stato, corruzione e ricettazione «mediante l'organizzazione scrive il gip delle risorse personali e materiali necessarie alla realizzazione di un traffico illecito di farmaci di provenienza delittuosa». A monte hanno ricostruito le Fiamme gialle ci sarebbe quindi un accordo corruttivo tra gli organizzatori della truffa al servizio sanitario nazionale e il medico compiacenti. In questo modo si sarebbe arrivati «all'approvvigionamento in favore dei partecipi del sodalizio di 25 ricettari da ritirare presso la Asl dietro il versamento della somma di euro 10.000, con il patto che il sanitario avrebbe acconsentito alla stabile contraffazione delle impegnative con la propria sottoscrizione e l'utilizzo del nominativo di suoi pazienti» e con l'impegno «a riconoscere come autentiche le impegnative spesso presso le farmacie» della provincia di Latina e di Roma.
Il tutto sarebbe avvenuto nel luglio del 2017. L'organizzazione, in tal modo, riusciva a procurarsi presso le farmacie medicinali di fascia C (e non solo quelli per la disfunzione erettile, ma anche molti altri di uso comume e per diverse patologie) a titolo gratuito da rivendere poi, a pagamento, sul mercato nero, anche a Frosinone. In quattro ora sono finiti in carcere, tre ai domiciliari.