La dinamica dell'incidente ricostruita con la perizia e il navigatore satellitare di una delle due auto coinvolte. Anche così si è cercato di chiarire la dinamica dello schianto costato la morte alla frusinate Gina Turriziani Colonna. In attesa della prima udienza, il 7 giugno con giudizio immediato, davanti al gup del tribunale di Latina Silvia Artuso, si studiano le strategie. L'incidente mortale si era verificato il 2 luglio 2017 a Latina  invia della Segheria, strada che stava percorrendo l'Alfa Mito condotta da Danilo Carlini, fidanzato di Gina, e imputato di omicidio stradale al pari di Vincenzo Vartolo di Aprilia, conducente della Fiat 500 che, all'incrocio giunse dalla strada Piscina Scuran.


A entrambi la procura di Latina ha contestato la violazione delle norme del codice della strada: a Vartolo, difeso dagli avvocati Fernando e Luca Ciavardini, una velocità di circa 50 chilometri orari, a fronte del limite a 30, e per aver omesso la precedenza; a Carlini, difeso da Stefano Tiberia e Carlo Bonzano, per aver marciato a una velocità prossima a 88 chilometri orari (superiore al limite di 50), ritenuta eccessiva in prossimità dell'incrocio e di una recinzione con vegetazione che riduceva la visibilità. Entrambe le violazioni, stando alle accuse, avrebbero determinato la collisioneche portò al decessodiGina eal ferimento degli occupanti degli altri mezzi. La ricostruzione della dinamica è stata possibile anche grazie al contributo della parte civile, per la famiglia Turriziani Colonna, rappresentata dall'avvoca to Nicola Ottaviani.