Disposta per lunedì mattina l'autopsia sulla salma di Mariano Carlini, il sessantaquatrenne di Ceprano, che si è buttato nelle acque del fiume Sacco giovedì scorso.
Il magistrato ha deciso per l'esecuzione dell'esame autoptico affinché vengano accertate le cause del decesso del sessantaquattrenne che si è tolto la vita nello stesso luogo dove quarantotto ore prima due concittadini erano deceduti finendo nelle acque dello stesso fiume.

L'uomo, forse in un momento di sconforto, stanco del vivere quotidiano, ha deciso di compiere l'estremo gesto gettando i familiari nel più profondo sconforto.
Mariano non aveva moglie, né figli, la sua famiglia era costituita dai fratelli, dalla cognata e dalle nipoti che lo circondavano di affetto, ospitandolo costantemente, ma l'uomo non ha retto al peso della vita e ha deciso di farla finita. Un gesto assurdo, fra l'altro compiuto proprio là dove martedì i coniugi Patriarca avevano perso la vita finendo a bordo della loro auto nel fiume Sacco.  Mariano giovedì ha fermato la sua Fiesta sul ponte, ha spento il motore, è sceso, si è avvicinato alla balaustra e si è buttato. Una fine assurda, difficile da accettare per i familiari che sono giunti sul posto e hanno appreso del gesto, impotenti di fronte a una scelta tragica.

In poche ore i riflettori si sono nuovamente accesi sul ponte sul Sacco, di nuovo pattuglie dei carabinieri e vigili del fuoco. Increduli i cepranesi e i falvaterrani su cui sono piombato le due tristi storie che hanno dell'incredibile. Forse martedì prossimo l'estremo saluto a Mariano, un uomo mite, riservato, ex camionista, conosciuto anche perché in passato era stato impiegato dal Comune in lavori socialmente utili.