Sora, Liri nel degrado. Il Sindaco: "Basta, lo puliamo noi"

La pulizia del fiume Liri continua ad essere un grande punto interrogativo per la città. Insomma il tempo è passato, un anno per l'esattezza, ma la condizione resta a dir poco precaria. Un pessimo biglietto da visita per Sora anche in vista della stagione estiva. E se del verde Liri si è parlato da sempre positivamente, tra poco sarà solo un lontano ricordo, dato lo stato in cui versa il suo alveo. Una fotografia che lascia l'amaro in bocca specie per quanti amano la città volsca per il sinuoso percorso del fiume che abbraccia il centro cittadino, regala spettacolari scorci ed invitanti passeggiate.
Il problema, con l'arrivo della bella stagione, torna prepotentemente: ma chi e quando pulirà? Le criticità riguardano anche l'aspetto igienico-sanitario che mette a repentaglio la salute della popolazione perché oltre alla vegetazione, che spontaneamente è cresciuta, è anche da sottolineare i rifiuti che ormai da mesi si accumulano sotto i ponti della città volsca.
Il sindaco è stato interpellato sulla vicenda. Il primo cittadino si è detto pronto ad agire per riconsegnare un fiume pulito, però a spese dei sorani. «Noi avevamo attivato una procedura con l'ex ufficio Ardis della Regione Lazio che aveva garantito che avrebbero sostenuto l'opera con fondi del bilancio anche in due annualità. Queste erano le promesse fatte. Chiaramente ricordo che eravamo a ridosso delle elezioni e che probabilmente ha allungato i termini di questa operazione. Ma noi oggi non abbiamo più nè il tempo e nè la possibilità di rimanere inerti perché ci avviciniamo all'estate e quindi è necessario pulire il fiume e lo faremo, il prima possibile, anche con fondi comunali. Intendo una pulizia specialmente sul lato di Lungoliri Cavour dove il cumulo dei detriti è figlia anche dell'opera di cui attendiamo l'esito da parte del Tribunale delle Acque cioè l'ex cosiddetta diga – ha continuato Roberto De Donatis - Puliremo quel tratto di fiume e faremo un'opera di bonifica sia dalle zanzare che dai ratti che a seguito di quell'opera hanno proliferato».
Il sindaco aggiunge: «Informeremo la Regione Lazio, ci faremo autorizzare e poi proverò a presentare il conto, ma, è giusto sottolinearlo: quello che ha generato la diga, è una grande confusione di ruoli e competenze. Noi oggi paghiamo un'opera pubblica che ha creato solo problemi enormi sia per la popolazione che per le casse comunali».