Non è la droga dello stupro, ma l'effetto ottenuto le si avvicina. Un imprenditore di settant'anni di Monte San Giovanni Campano rischia di finire sotto processo per violenza sessuale. È accusato di aver narcotizzato la badante della madre facendole bere un bicchiere d'acqua contenente benzodiazepine. Il giudice per le udienze preliminari ha fissato la data dell'udienza a maggio. In quella sede si deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio dell'uomo avanzata dal pubblico ministero Alessandro Di Cicco. All'uomo, infatti, è contestata la violenza sessuale con l'aggravante dell'uso di sostanze narcotiche.
La vittima è una venticinquenne dominicana, assunta come badante per vegliare l'anziana madre dell'imprenditore. Stando alle accuse, l'uomo avrebbe messo gli occhi (e non solo quelli) sulla bella dominicana. L'episodio contestato al settantenne, difeso dall'avvocato Mario Cellitti, risale al 27 gennaio 2017. L'uomo, pare, che fosse rimasto favorevolmente colpito dalla donna. E che cercasse di aumentare i momenti d'incontro in casa, nella speranza di conquistare la bella straniera.
Forse, non riuscendo nel suo intento, avrebbe cercato una'altra strada. Stando a quanto ricostruito dalla procura frusinate, sulla base della denuncia presentata dalla donna, l'uomo avrebbe posto la donna in uno stato d'incoscienza.
Ci sarebbe riuscito facendole bere un bicchiere d'acqua contenente benzodiazepine. Si tratta di farmaci che normalmente vengono usati per curare l'insonnia o contro l'ansia. La donna, ridotta a uno stato di torpore, avrebbe subito una serie di atti sessuali consistente in base alle contestazioni mosse all'imputato nel toccare e nel denudare la donna. Quest'ultima, al risveglio, avrebbe avuto un vago ricordo dell'accaduto e si è fatta accompagnare in ospedale. Lì, però, i medici avrebbero escluso una violenza sessuale completa. La ragazza ha comunque presentato denuncia, puntando l'indice contro l'imprenditore. Lei, nel frattempo, ha cambiato lavoro, mentre l'uomo nega con forza di aver toccato la ragazza. Ora dovrà difendersi davanti al gup del tribunale di Frosinone, eventualmente valutando se far ricorso a un rito alternativo. Per il tribunale di Frosinone è la prima volta che un uomo viene accusato di aver narcotizzato una ragazza per compiere su di lei atti sessuali. La cronaca racconta che, in Italia, si registrano diversi episodi di questo tipo, soprattutto in discoteca, dove le vittime finiscono con il bere, a loro insaputa, sostanze che porta a rilassarsi e a stimolare il desiderio sessuale, ma anche convulsioni, perdita di conoscenza e vertigini. Al risveglio la vittima si rende conto di aver subito qualcosa, anche se di solito si tende a non ricordare nulla.