Sora, il sindaco De Donatis rischia il processo ma lui continua a dirsi sereno- 
Richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco di Sora da parte del pm del tribunale di Cassino. Roberto De Donatis il 29 gennaio scorso fu ascoltato dal magistrato dopo un fine 2017 amaro.
Tre funzionari comunali e il primo cittadino erano finiti nel mirino della Procura della Repubblica di Cassino. La notizia destò scalpore in tutta la provincia: De Donatis indagato per abuso d'ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Questi i capi d'imputazione formulati dal sostituto procuratore Arianna Armanini che ascoltò il sindaco che si è sempre dichiarato tranquillo. «Ho piena fiducia nella magistratura. Abbiamo rispettato l'articolo 110 agendo nello stesso solco di molti enti locali», ha detto ieri anche se ancora non gli è stato notificato nulla.
Ad accusare Roberto De Donatis furono alcuni esposti anonimi tanto che il sindaco chiese di essere ascoltato dal magistrato per chiarire la sua posizione. De Donatis, assistito dall'avvocato Gianrico Ranaldi, ad inizio anno si difese dai reati contestati dalla Procura cassinate. Reati che si riferiscono a presunte anomalie legate alla nomina di due dirigenti comunali.
Quattro furono gli avvisi di garanzia notificati in totale lo scorso 17 novembre.
La vicenda ha inizio alla fine del 2016 quando iniziò la riorganizzazione del personale del Comune come previsto dal regolamento. E proprio in virtù dell'articolo 110, comma 1, del testo unico sull'ordinamento degli enti locali, già un anno fa, il primo cittadino dichiarò di sentirsi assolutamente sereno e di ritenere di aver svolto tutto l'iter nel rispetto delle norme vigenti. Ma la nomina dei due nuovi dirigenti divenne subito un caso politico. A far aprire il fascicolo d'inchiesta della Procura di Cassino fu una denuncia presentata ai carabinieri di Sora. A fine febbraio 2017 poi i militari dell'Arma si recarono in municipio per acquisire i documenti relativi alla nomina dei due dirigenti, uno dell'ufficio condono e vigilanza del territorio e l'altro dell'area economico-finanziaria.
Dai banchi dell'opposizione non mancarono polemiche e critiche tanto che sulla questione venne presentato un esposto alla Prefettura, alla Procura della Repubblica di Cassino e alla Corte dei conti, per chiedere chiarezza sulle procedure seguite dall'amministrazione De Donatis.