Convalidati i fermi dei tre ragazzi ritenuti dai carabinieri i membri della banda dalla Yamaha, la stessa a cui sono addebitati ben sei colpi commessi a partire dal settembre del 2017, ai danni di distributori di benzina o supermarket del Cassinate.
Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Cassino coordinata dal capitano Ivan Mastromanno, hanno portato all'esecuzione di tre fermi emessi dal dottor Bulgarini Nomi nei confronti di Giovanni Gelfusa, di 37 anni; Stefano D'Alessandro e Luca Rafaeli di 32 anni, tutti residenti tra San Vittore e Rocca D'Evandro.
Sono stati gli avvocati Messore e Buzzacconi per Rafaeli (indagato per un solo episodio, quello ai danni del distributore di benzina di San Vittore), Caserta e Farignoli per Gelfusa e Marrocco per D'Alessandro, ad assisterli nelle lunghe convalide terminate intorno alle 15 di ieri. I ragazzi hanno risposto al giudice, negando ogni addebito. A convincere il sostituto procuratore, titolare dell'inchiesta, sono state le risultanze dei carabinieri di Cassino: le rapine messe a segno tra Cervaro, San Vittore, Rocca D'Evandro e una anche a Spigno avrebbero presentato punti di perfetta sovrapposizione. In primo luogo il modus operandi: i rapinatori aspettavano l'orario di chiusura delle attività per ripulire tutto, dietro la minaccia dell'arma, e fuggire; l'inflessione dialettale "locale" dei responsabili degli assalti armati; la pistola che veniva spesso "solo" mostrata, infilata nella cintola dei pantaloni, sotto ai maglioni: una semiautomatica di colore scuro simile a quelle in uso alle forze dell'ordine. E, dettaglio non secondario, il mezzo con cui i tre dai ruoli intercambiabili si muovevano: una Yamaha R/6 bianca e rossa con cui poi facevano perdere le proprie tracce.
La cronaca
Banda della Yamaha, tutti in carcere: ecco chi sono i rapinatori
Cassino - I ragazzi hanno risposto al giudice, negando ogni addebito. Ma le indagini dei carabinieri hanno fornito elementi di chiara colpevolezza a carico dei tre
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