Il ritrovamento della sua bici nel fiume Rapido ha ridato una speranza ai suoi amici e ai suoi familiari. Anche perché, da almeno un mese, di Luca Di Mario nessuno aveva saputo fornire alcuna concreta informazione. Dal giorno della denuncia presentata dal figlio fino a venerdì scorso giorno in cui è stata trovata la sua bici nel letto del fiume la storia di Luca, 46 anni di Cassino, era quella di un uomo risucchiato dal nulla. Di un uomo che esce di casa per andare in ospedale e scompare.
Nei giorni scorsi, però, la procura ha deciso di iscrivere per false dichiarazioni agli inquirenti un suo amico, assistito dall'avvocato Alberto Scerbo. Non si tratterebbe di informazioni relative agli avvistamenti tante quelle giunte al centralino della Caserma, risultate poi non corrispondenti al vero ma all'ultimo giorno prima della scomparsa. Nessun dettaglio in merito, però, visto che le indagini affidate ai carabinieri di Cassino, guidati dal capitano Mastromanno, coordinati dal colonnello Cagnazzo sono tutt'ora aperte. L'unica certezza è data dal ritrovamento della bici. Tutto il resto è avvolto da una miriade di interrogativi: Luca è scivolato nel fiume? Ha deciso di gettare volontariamente la bici, allontanandosi a piedi e perché? Qualcuno potrebbe aver avuto interesse a gettare la sua bici nel fiume in un secondo momento? Di fatto, stando a quanto ricostruito finora, le ricerche avrebbero già condotto in prima battuta alla zona del lungofiume ma senza portare al rinvenimento della sua bici.
La ricostruzione
Luca esce di casa, in sella alla sua bicicletta, per recarsi in ospedale. Ma al Santa Scolastica non arriverà mai. Cosa è accaduto al quarantaseienne in quel tratto di strada che lo separava dal nosocomio cittadino? Il timore che l'uomo possa aver avuto un malore durante il percorso che lo avrebbe portato in ospedale non trova riscontri oggettivi: la bici era nel fiume, ma solo quella. Né il suo corpo né altri indumenti o accessori (come le ciabatte) sono stati trattenuti dagli arbusti, così come avvenuto per il mezzo a due ruote. I cani molecolari, attivati sempre dall'Arma, non hanno trovato alcuna traccia dopo aver setacciato zone di campagna, ruderi e torrenti nella stezza zona: una task force imponente, quella entrata in azione.
Poi venerdì scorso il rinvenimento della bicicletta nel fiume, in una zona particolarmente frequentata dagli sportivi.
Dato, questo, non di secondo piano: come è possibile che nessuno abbia mai notato il telaio della bici brillare col sole? I carabinieri stanno raccogliendo tutti gli elementi utili a spiegare dove sia finito Luca. L'iscrizione nel registro degli indagati di uno dei suoi amici sempre per false attestazioni rappresenta un elemento di novità nella complessa attività investigativa.
Stando ai beninformati, i carabinieri avrebbero sequestrato all'uomo anche un indumento. Ma anche questo dettaglio è al vaglio degli inquirenti che non si sbilanciano per evitare di danneggiare le indagini. Le ipotesi al vaglio sono davvero molte e le operazioni di ricerca non si arrestano. Chiunque ricordi qualche dettaglio, abbia visto o veda qualcosa in grado di aiutare i militari a rintracciare il quarantaseienne è sempre invitato a rivolgersi ai carabinieri di Cassino.