La task force per l'ambiente in azione sul fiume Sacco; il robot riprenderà domani la ricerca delle condutture e degli allacci sotterranei. Giovedì scorso un gruppo di esperti, formato da carabinieri, forestali, Arpa e comune di Anagni, si sono ritrovati nei pressi della cascata che fa da spartiacque tra il territorio di Anagni e quello di Sgurgola, per effettuare indagini ed ispezioni utilizzando nuove efficaci tecnologie. I carabinieri di Anagni sono intervenuti su segnalazione delle Gav del comandante Pirazzi e del sindaco di Sgurgola Antonio Corsi, per verificare la natura di preoccupanti sversamenti ad opera di ignoti.
Il comandante Crescenzi aveva chiesto e ottenedolo in quel frangente, l'arrivo dei tecnici di Arpa Lazio Frosinone. Le analisi di laboratorio effettuate sui liquami prelevati, avevano descritto "acque con caratteristiche non riconducibili a quelle proprie delle acque naturali per la presenza di cloroformio, piombo e pesticidi totali (esaclorocicloesano) nonché per le elevate concentrazioni di COD, solidi sospesi totali, alluminio e la presenza di indicatori di contaminazione fecali (E. coli)".
Il sospetto che le condotte regolari possano essere utilizzate da abusivi che attraverso allacci fantasma vi scaricano veleni e sostanze nocive, è più che fondato, ed uno speciale robot telecomandato, munito di telecamera e sensori, sta percorrendo le condutture, cercando di scoprire gli innesti.
Pare che già nei primi cento metri di conduttura esaminati, siano stati accertati allacci non registrati. Gli esperti di Arpa e Forestale stanno anche verificando la documentazione delle aziende che risultano attive, e chi lavora correttamente non ha nulla da temere. C'è attesa per gli esiti degli accertamenti che si stanno effettuando.