Botte alla madre per avere i soldi della droga. La donna è stata costretta a uscire anche di notte per prelevare al bancomat e perfino ad accompagnare il figlio ad acquistare lo stupefacente. Sono le accuse che hanno portato all'applicazione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del frusinate Sirio Mosa, 30 anni. Gli vengono contestati i maltrattamenti in famiglia e le lesioni. Gli episodi attribuiti all'uomo risalgono al periodo che va dall'aprile del 2014 fino a tutt'oggi. Il giovane, stando alle accuse, avrebbe minacciato più volte la madre, minacciandola perfino di massacrarla di botte come aveva fatto un suo amico. Al rifiuto di lei erano schiaffi e pugni, capelli tirati, come in un'occasione all'interno dell'ascensore. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Frosinone, il trentenne avrebbe aggredito la madre in diverse occasioni, costringendola, in un caso, a uscire in piena notte per prelevare il contante necessario all'acquisto della droga al bancomat. In un altro episodio contestato a Mosa, avrebbe costretto al madre ad accompagnarlo fino alla piazza di spaccio dove il giovane si riforniva. La donna, stanca di subire tutto ciò, a un certo punto ha deciso di dire basta e ha presentato una denuncia ai carabinieri. Una mossa dettata anche dal desiderio di vedere il figlio cambiare vita, magari attraverso un percorso terapeutico da trascorrere in una comunità di recupero. Nel frattempo, il gip del tribunale di Frosinone, Ida Logoluso, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta della procura del capoluogo, essendo incompatibile la detenzione domiciliare nella stessa cada dove vive la madre. Questa mattina alle 10.30 è stato fissato l'interrogatorio di garanzia di Mosa, che è difeso dall'avvocato Riccardo Masecchia.