Avrebbe dovuto consegnare lettere, bollette e plichi, ma invece di recarsi dai destinatari ha preferito disfarsi di tutto, gettando la corrispondenza in un dirupo di Suio di Castelforte. Il protagonista della vicenda è stato un 34enne frusinate, nativo di Pontecorvo, ma residente a San Giorgio a Liri.
Forse sperava che nessuno trovasse quella corrispondenza, abbandonata in un dirupo di via delle Terme, ma non è stato così, in quanto sul posto sono piombati i Carabinieri della stazione di Castelforte, i quali hanno recuperato tutta la posta dispersa. I militari comandati dal maggiore David Pirrera hanno esaminato quanto era stato abbandonato e sono riusciti a risalire all'autore, che è stato denunciato all'autorità giudiziaria. La vicenda risale al 9 aprile scorso, quando i Carabinieri di Castelforte hanno ritrovato i plichi abbandonati, che dovevano essere consegnati per conto di una società privata che opera a livello nazionale, ma che ha una sede distaccata a Cassino. E proprio dalla città martire era partito il 34enne per consegnare la corrispondenza nel sud pontino. Il "postino" privato, invece, ha raggiunto la zona di Suio di Castelforte ed ha gettato il contenuto della sua borsa nel dirupo di via delle Terme. Poi ha fatto ritorno nella sede della società privata come se nulla fosse, tanto che i responsabili erano convinti che tutta la corrispondenza fosse stata consegnata. Solo qualche giorno dopo è emersa la verità e cioè quando i Carabinieri sono intervenuti ed hanno cominciato ad indagare, contattando la stessa società privata. Da lì non è stato difficile individuare chi era l'operatore addetto alla consegna, il quale è stato subito "invitato" dagli inquirenti a chiarire la sua posizione. Il 34enne ammetteva le sue colpe, ma non spiegava i motivi del suo gesto. Resta il fatto che i Carabinieri di Castelforte, in attesa di chiarire la vicenda, denunciavano ai giudici del Tribunale di Cassino, il responsabile del reato per violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza commesse da persona addetta al servizio delle poste, dei telegrafi e dei telefoni. La corrispondenza, in un primo tempo, veniva sequestrata e poi riconsegnata alla stessa società privata, che ha provveduto alla consegna, affidandosi però ad un altro operatore sicuramente più affidabile. Diversi mesi fa, a Minturno, un altro operatore di una società privata che forse non aveva voglia di consegnare le bollette, ne ha inserite una ventina in una cassetta postale di un ignaro cittadino.