Da Catania fino a Frosinone inseguendo il percorso fatto, via telematica, da file di contenuto pedopornografico. Un trentenne artigiano ciociaro è, infatti, indagato con l'accusa di aver scambiato immagini di minori senza veli su internet. Un'accusa che ha portato anche al sequestro dei dispositivi informatici utilizzati dall'uomo per collegarsi alla rete.
L'inchiesta che riguarda anche altre parti d'Italia si è concentrata su un gruppo di persone che avrebbe condiviso e commentato, in chat private, foto compromettenti di ragazzine. La polizia postale di Catania si è messa sulle tracce dei frequentatori della piattaforma per risalire dalle identità digitali a quelle reali dei protagonisti di questa vicenda. Nel mirino è così finito anche un giovane della provincia di Frosinone. Stando a quanto emerso in questa prima fase dell'indagine l'uomo non avrebbe avuto un collegamento diretto con le ragazzine che si spogliavano in chat o che inviavano le foto delle parti intime o di loro stesse in pose ammiccanti o oscene. Il trentenne si sarebbe limitato a scambiare il materiale con altri utenti di Internet, e a commentarlo. Un comportamento che non è sfuggito all'occhio attento degli investigatori. Il suo non sarebbe un caso isolato. Si indaga, infatti, anche su altri frequentatori del sito finito all'attenzione della magistratura etnea.
E così, nei giorni scorsi, l'artigiano è stato sottoposto a una perquisizione domiciliare. Gli agenti gli hanno bussato a casa e gli hanno notificato l'avviso di garanzia nonché l'ordine di perquisizione. Gli investigatori hanno cercato soprattutto il materiale informatico. Gli agenti hanno allora sequestrato un computer, delle pen drive e i programmi utilizzati per collegarsi alla chat. Tutto materiale che ora sarà vagliato da tecnici esperti. Come accade in casi di questo genere, infatti, tutti i file dei computer vengono passati al setaccio. C'è anche, attraverso specifici accorgimenti, la possibilità di recuperare eventuali file prima scaricati e poi cancellati dalla memoria del computer. Spesso chi utilizza le foto poi le cancella convinto che nessuno possa più ritrovarle. E invece non è così, come è emerso anche in altri procedimenti celebratisi pure a Frosinone.
Una volta che viene individuato il sito attraverso il quale vengono scambiati i materiali a contenuto pedopornografico scatta anche la chiusura del sito. Tuttavia, il mercato è talmente esteso che per un sito chiuso altri ne nascono nel sottobosco della rete. Il monitoraggio resta continua soprattutto per evitare che ragazze ingenue possano veder compromessa la propria vita a seguito della pubblicazione di foto senza veli che, attraverso internet, vengono propagate in brevissimo tempo ovunque, dalle chat di conoscenti fino a quelle di perfetti sconosciuti.
La depravazione
Foto hard di minori scambiate sul web: denunciato un giovane
Frosinone - Trentenne ciociaro coinvolto in un’inchiesta della procura di Catania. Sequestrati pc e pen drive: l’uomo avrebbe condiviso in chat immagini di minori senza veli
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