La miccia della violenza esplode all'improvviso. Una deflagrazione pericolosa, che rischia di devastare una tiepida serata d'aprile, disinnescata solo grazie al tempestivo intervento delle forze dell'ordine.
La rissa scoppia all'una e 30 nel cuore della movida, in una serata affollatissima anche grazie alla presenza del rally. Affollata ma serena. Migliaia di ragazzi rallegrano il centro urbano e girano tutt'intorno tra risate e divertimento. Scatta un diverbio, ha il sapore del pretesto, ma subito diventa qualcosa di più serio. I protagonisti sono un marocchino e un suo amico e alcuni cassinati scesi in un agone che, a un certo punto, diventa inevitabile.

L'innesco

Tutto sembra partire da un giocoso apprezzamento a una giovane, diventato sempre più insistente. Alla richiesta di smetterla, si vede volare un sonoro pugno. È solo il primo innesco lungo corso della Repubblica. Parte un alterco, spintoni, sedie, qualche calcio ma gli animi vengono placati. Pochi passi più avanti uno dei protagonisti - raccontano i ragazzi sul posto - avrebbe insistito, iniziando a sferrare colpi a chiunque. «Ha preso anche un minorenne», riferiscono i presenti, nei commenti a caldo. È in questo preciso momento - in una ricostruzione assolutamente ancora al vaglio - che si scatena il pandemonio e si perde il senso del limite e pure le staffe.

La rissa

Parte così la rissa. Da una parte i marocchini, dall'altra alcuni giovani del posto a cui si aggiunge pure chi si ritrova coinvolto suo malgrado. Le ragioni sembrano svanire in quel ring improvvisato. Quasi impossibile recuperarle. L'istantanea rende questa immagine: giovani che si azzuffano a squadroni. Pericolosamente. Ma qualcuno, fortunatamente, ha già composto i numeri dell'emergenza, altri provano a mettere pace. E carabinieri e polizia sono subito sul posto, entrambi impegnati in controlli nella zona. Giunge anche la Finanza e tutti insieme, quasi in fila, tagliano in due quella folla tumultuosa.
I due che vengono caricati sulle auto si scagliano violentemente contro gli uomini in divisa. Alla richiesta dei documenti, che si rifiutano di esibire, iniziano a inveire minacciando di morte gli operanti, nonché opponendo resistenza, sferrando calci e pugni all'atto di essere introdotti all'interno delle autovetture di servizio. Addirittura il personale del Commissariato viene refertato in ospedale per le lesioni riportate. Così i militari del Norm della Compagnia di Cassino, congiuntamente al personale del locale Commissariato, traggono in arresto per i reati di resistenza - minacce a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le proprie generalità, lesioni personali, nonché denunciati per rissa aggravata, un ragazzo di 29 anni marocchino, già censito per reati analoghi reati e un ventiduenne, già censito per maltrattamenti in famiglia.
Gli arrestati vengono ristretti nelle camere di sicurezza della caserma di via Sferracavalli in attesa della convalida dell'arresto, prevista per oggi. Intanto agenti e militari continuano le indagini: ci sono anche altre persone in via di identificazione.
Il dispiegamento di forze, anche stavolta, ha la meglio. Ed evita il peggio. I presenti, quando le auto ripartono, tirano un sospiro di sollievo e si immergono nuovamente nel divertimento, pur agitati dall'accaduto. Per un po' non si parlerà d'altro.