Una fine orribile, pazzesca nella sua dinamica. Un suicidio che ha lasciato sgomenti i primi soccorritori: la testa mozzata accanto al corpo in un lago di sangue dentro l'auto. Poco distante dalla vettura un fil di ferro annodato a mo di cappio, legato al palo di un cartello stradale. Così si è tolto la vita Antonio Cristini, 61 anni, elettricista di Sora. Lo ha fatto ieri sera, intorno alle 21, sulla superstrada Sora-Frosinone, all'altezza del territorio dello svincolo di Castelliri. Chissà per quanto tempo e con quanta angoscia l'uomo ha pianificato la sua terribile fine. Fatto sta che ieri ha deciso di passare all'azione. Si è diretto a bordo della sua Audi A3 grigia sulla superstrada. Ha scelto il punto dove farla finita e ha accostato sulla corsia d'emergenza. Quindi ha legato il fil di ferro al palo che sostiene un segnale stradale e se lo è legato al collo con un cappio. Devono essere stati attimi interminabili. Che comunque non hanno indotto l'elettricista a recedere dal suo intento suicida. A quel punto l'uomo è entrato in macchina, ha riacceso il motore, ha ingranato la prima, ha pigiato sull'acceleratore e sollevato il piede dalla frizione. È stato un attimo, un taglio netto. La testa è caduta accanto al corpo, nell'abitacolo intriso di sangue. La scena che si è presentata ai soccorritori è stata particolarmente cruda. Da una prima ricostruzione dei fatti, sarebbe stato il figlio dell'uomo a dare l'allarme. Avrebbe allertato il 118 dopo aver ricevuto un messaggio dal padre che gli annunciava la volontà di compiere l'insano gesto. Da qui l'allarme diramato alle forze dell'ordine giunte sul posto insieme ai sanitari dell'Ares 118, ai quali non è rimasto che constatare la morte del sessantunenne per decapitazione. I carabinieri del nucleo operativo di Sora e i loro colleghi della stazione di Isola del Liri hanno lavorato a lungo per eseguire i rilievi, mobilitata anche la polizia stradale. La salma è stata portata al cimitero di Sora. La notizia dell'atroce morte dell'elettricista ha raggiunto in pochi minuti la zona di Chiesa Nuova, nei pressi di via Selva, dove l'uomo viveva con la moglie. Lascia nello sgomento anche il figlio e la figlia, una famiglia distrutta dal dolore. Resta inspiegabile al momento la ragione che ha spinto Antonio a un gesto così cruento e senza appello.