Rifiuti dati alle fiamme persino in pieno centro, a pochi passi da strutture mediche, in un cantiere a cielo aperto. Ennesimo rogo illegale nel primissimo pomeriggio di ieri a Cassino, monta la polemica di cittadini e ambientalisti. Secondo le prime informazioni trapelate sembrerebbe che alcuni uomini, invitati a spegnere il rogo, abbiano gettato sulle fiamme della sabbia: chiesto l'intervento della polizia. All'arrivo della polizia, però, i responsabili erano già scomparsi e i titolari della ditta avrebbero giustificato la presenza del rogo con un mozzicone di sigaretta gettato da un passante. Saranno ora gli uomini del vice questore Tocco a individuare possibili responsabilità, mentre gli ambientalisti vanno avanti senza soste: sabato un'iniziativa di sensibilizzazione, pronto un dossier da inviare alla Dda.
«La situazione è gravissima -ha dichiarato Grossi, sostituto console del Touring Club nella consulta dell'Ambiente di Cassino- In questi minuti una nube densa e nera si sta levando da Sant'Elia e presto formerà una cappa anche su Cassino. L'accensione di roghi illegali è incontrollata: decine ogni giorno e in ogni zona del territorio. E si brucia di tutto senza pensare alle conseguenze. Occorre che le forze dell'ordine ci diano una mano, da soli noi ambientalisti non ce possiamo fare».
Il problema è molto serio: basti pensare che la combustione di residui vegetali provoca l'emissione di sostanze pericolose. Figuriamoci quando ad essere incendiati sono materiali plastici o pericolosi. Sabato mattina, intanto, partirà l'iniziativa di sensibilizzazione "La tutela dell'ambiente partecipato" che consiste nell'individuare i responsabili dei roghi consegnando loro un volantino informativo. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.