Ottocentocinquanta nuovi alberi e 2.500 metri di pista ciclabile. Intende combattere così l'inquinamento atmosferico, e non solo quello da polveri sottili, ma anche quello da biossido d'azoto e da ozono, il Comune di Frosinone. La giunta comunale ha approvato il progetto definitivo "Folium" con l'obiettivo di aderire all'avviso pubblico della Regione Lazio che prevede contributi economici, fino a un massimo di 350.000 euro, per dare sostegno alle amministrazioni comunali, con più di 30.000 abitanti, per le esigenze di tutela ambientale connesse al miglioramento della qualità dell'aria. La spesa complessiva, che si aggira a 550.000 euro, verrà coperta per la restante quota di 220.000 euro dai fondi comunali derivanti dai premessi a costruire.  Il progetto, presentato dall'assessore all'Ambiente Massimiliano Tagliaferri, e firmato dall'agronomo Giuseppe Sarracino e dagli ingegneri Ivano Petrillo e Domenico Urbano, punta a migliorare la qualità dell'aria di Frosinone, tra le peggiori d'Italia per quanto riguarda le polveri sottili, grazie alla piantumazione di 850 nuovi alberi e arbusti. Le specie sono state individuate in base alla capacità di assorbimento delle sostanze inquinanti e, per una minima parte, a criteri di estetica. Prevista la collocazione di 100 aceri norvegesi, 30 alberi di Giuda e altrettanti pruni da fiore, 20 ginkgo biloba e altrettante querce piramidali. E ancora saranno collocati 200 arbusti photinia, 150 piante di alloro e 120 biancospini. L'altra parte del progetto prevede la creazione di un sistema integrato unico di verde urbano sulla base di esperienze già collaudate in molte città europee e del Nord Italia.
Tra i principali interventi di "Folium" c'è la creazione di un'unica pista ciclabile della lunghezza di due chilometri e mezzo per mettere in connessione la stazione ferroviaria con il nuovo stadio Benito Stirpe, passando per la delegazione Scalo, da una parte, e con l'area del nascente parco del Matusa-Fontanelle, dall'altra. Nel progetto anche l'acquisto di uno scuolabus a metano da otto posti, omologato per il trasporto di tre disabili, in sostituzione di un mezzo più inquinante. Nel progetto si dà conto del fatto che le principali fonti di inquinamento, a Frosinone, soprattutto per il particolato, sono gli impianti termoelettrici usati per il riscaldamento nella stagione invernale, «ma di gran lunga la maggiore fonte di tale inquinante è rappresentato dal traffico degli autoveicoli», soprattutto quelli a diesel e anche per il grado di usura di freni, pneumatici e manto stradale. Ecco allora che il progetto Folium ha tra gli obiettivi proprio la riduzione di pm10 e biossido d'azoto, sfruttando le caratteristiche di alcuni alberi. «Le aree di intervento - si legge nello studio - riguarderanno zone che non siano soggette a trasformazioni d'uso per almeno 30-50 anni (il ciclo di vita medio dell'albero per assorbire la Co2 individuata) e sono ubicate in modo strategico in luoghi a forte impatto di inquinamento». La zona delle Fontanelle, grazie al parco del Matusa, sarà trasformata in un'area pubblica piena di alberi e siepi per un'estensione di 9.000 metri quadrati. Nello specifico verranno messi a dimora 150 alberi, 200 arbusti e 300 piante per la formazione di siepi. Stesso discorso per l'anello del Casaleno, tenendo conto anche della necessità di abbattere l'inquinamento nei giorni di partita nei quali c'è un afflusso di auto stimato in settemila unità. Lì saranno sistemati cento alberi. Con tali interventi, secondo lo studio, si punta a incrementare del 30% il patrimonio arboreo e arbustivo del comune che al momento conta di 4.000 alberi. Così facendo si cercherà di intercettare e rimuovere gli inquinanti del particolato nella stagione fredda e ridurre i picchi di ozono nella stagione calda. Con le piste ciclabili si conta di combattere il pm10, tenendo conto del fatto che, secondo il progetto, «il divieto di circolazione per tutti i veicoli comporta una riduzione di appena il 3% delle emissioni di pm10 da gas di scarico rispetto al divieto di circolazione con esenzione per le autovetture Euro 3 ed Euro 4». Da qui la necessità di rinnovare il parco dei veicoli commerciali e degli autobus di linea, del parco auto, mediante iniziative tendenti a favorire anche l'acquisto di vetture ibride, elettriche, a metano e gpl, il completamento della metanizzazione degli impianti di riscaldamento, interventi di fluidificazione e coordinamento delle limitazioni del traffico.