Si dovrà ancora attendere prima che la salma di Caterina Micheli torni nella sua Ceccano. Il pubblico ministero Attilio Pisani, della procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, vuole vederci chiaro sulle cause che hanno portato alla morte la sessantunenne deceduta, martedì scorso, all'Umberto I di Roma dopo che i sanitari hanno staccato i macchinari che la tenevano in vita. Era ricoverata nel reparto rianimazione del Policlinico dall'otto dicembre scorso, giorno in cui era stata investita in via per Frosinone. Il pm ha quindi disposto l'esame autoptico sul corpo di Caterina, nominando come consulente tecnico d'ufficio Vincenzo Maria Grassi. L'autopsia ha avuto luogo ieri alle 13 presso l'istituto di medicina legale dell'università "Cattolica". Il consulente che avrà sessanta giorni di tempo per depositare la relazione dovrà stabilire, come richiesta del pubblico ministero, se si possa ipotizzare una negligenza del personale sanitario che ha assistito negli oltre tre mesi di agonia, Caterina Malizia. La sua famiglia, intanto, si è affidata all'avvocato Alessandro Petricca per una ricerca della verità che, non darà loro indietro la vita della donna, ma sicuramente un perché della sua morte. Intanto la città attende il ritorno della salma per dare l'ultimo saluto a una stimata concittadina.