Ore 5. A Cassino scatta l'operazione di polizia. Gli agenti del dottor Alessandro Tocco partono in due direzioni, Sora e Roma. Devono eseguire due ordinanze di applicazione della misura degli arresti domiciliari nei confronti di due cittadini egiziani ritenuti responsabili, in concorso, dei reati di cui artt. 377 primo e terzo comma e 629 primo e secondo comma c.p.
La vicenda è delicatissima e si sviluppa dopo l'esecuzione - il due agosto dello scorso anno - di 8 provvedimenti cautelari in carcere per i delitti di tentato omicidio estorsione e rapina commessi dal sodalizio per favorire il controllo del mercato degli autolavaggi a Cassino, vede gli odierni arrestati autori di minacce, intralcio alla giustizia e estorsione in danno delle vittime e testimoni del processo Gold Wash che si sta svolgendo al palazzo di giustizia di Cassino. Sullo sfondo c'è una faida tra egiziani per la gestione, o meglio il monopolio, delle attività commerciali sparse nel centro Italia: tante quelle che insistevano su Cassino. Un business a sei zeri, inimmaginabile a fronte di costi irrisori per i cittadini. Si scava ancora in tante altre direzioni per portare a galla un mondo gestito quasi esclusivamente da stranieri
L'operazione
Gold Wash: minacce ai testimoni del processo per evitare testimonianze scomode
Cassino - Sullo sfondo c'è una faida tra egiziani per la gestione, o meglio il monopolio, delle attività commerciali sparse nel centro Italia. Un business a sei zeri
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