A processo per violenza sessuale nei confronti dell'ex fidanzatina del figlio. È l'accusa dalla quale deve difendersi il ceccanese C.V., 50 anni, difeso dall'avvocato Rosario Grieco, ieri comparso davanti al tribunale di Frosinone.  La vittima, all'epoca quindicenne, si è costituita parte civile ed è rappresentata dall'avvocato Angelo Micheli. Nel corso dell'udienza, dedicata ai testi del pm, è stata ascoltata un'ispettrice della polizia che ha sentito la ragazza e ha partecipato alle indagini e una coppia di vicini di casa dell'mputato.
L'uomo, in particolare, è stato l'autore di una telefonata al numero emergenza infanzia, il 114, per segnalare un episodio accaduto nell'agosto del 2015. Il testimone davanti al pubblico ministero Alessandro Di Cicco e al presidente del collegio penale, il giudice Francesco Mancini (a latere Francesca Proietti e Silvia Fonte Basso) ha ricostruito l'episodio. Ha raccontato di esser stato chiamato con urgenza dalla moglie dell'imputato e questa le riferì che l'uomo aveva tentato di violentare la fidanzata del figlio. Stando a quanto ricostruito dall'accusa l'uomo l'avrebbe palpeggiata e poi buttata sul letto. Poi l'arrivo del ragazzo, che era uscito per accompagnare il fratello alla stazione, avrebbe impedito che l'uomo si spingesse oltre. Il testimone ha spiegato di aver chiamato il 114 in forma anonima perché temeva ritorsioni. Ha, infatti, aggiunto che, quando l'imputato ha avuto contezza dell'indagine, lo avrebbe pesantemente minacciato in due distinte occasione. L'uomo ha riferito anche un altro episodio di quattro anni prima quando l'imputato avrebbe aggredito la moglie, che poi avrebbe invitato a riconciliarsi con il marito. Per ricostruire il racconto della ragazza e verificarne l'attendibilità era stata incaricata anche una neuropsichiatra che sarà sentita alla prossima udienza, a maggio, al pari della vittima e della madre della stessa.