Lady Rolex ha smesso di colpire. Lei e la sua banda. Dopo l'ennesimo furto, martedì alle 13, i Carabinieri della Compagnia di Cassino hanno fatto scattare il piano di prevenzione. Un gran numero di pattuglie è entrato in azione, posizionandosi sui principali snodi viari della città. La ricerca si è concentrata sulle auto segnalate da tutte le "vittime", una Ford Focus di colore scuro e una Seat Ibiza. L'intuito di tenere sotto stretto controllo la superstrada Cassino-Sora, col sospetto che potesse rappresentare la via di fuga dei malviventi, è stato vincente. L'autoradio, infatti, ha intercettatoproprio unaFordFocus chestava lasciando la città in direzione di Sora. Dal controllo degli occupanti, ovvero di un uomo e una giovane donna di nazionalità rumena, è emerso solo che avevano precedenti specifici per furto con destrezza commessi in varie località della penisola. Dopo aver effettuato un'attenta perquisizione, con esito negativo,l'immagine deidue è stata mostrata alle vittime dei furti, che però non li hanno riconosciuti. Tuttavia alcuni testimoni hanno riferito della presenza dell'uomo nella zona dell'ultimo colpo. L'operazione di intelligence è scattata a questo punto: i carabinieri, avendo fondato sospetto che i due facessero parte di una banda specializzata, dopo averli rilasciati, con i dovuti accorgimenti li hanno seguiti fino al loro domicilio: in un agriturismo che si trova in un noto quartiere popolare di Roma.
Appena fatto rientro a casa i Carabinieri, con l'ausilio di personale del gruppo di Frascati, hanno fatto irruzione all'interno dell'abitazione e identificato gli occupanti. Viste le loro caratteristiche somatiche, che riconducevano a quelle denunciate dalle vittime nei giornidel 19 e20 marzo, siè così proceduto all'invio delle loro foto alle vittime che hanno riconosciuti senza ombra di dubbio, Leonard Paun di 28 anni romeno (con precedenti specifici), Florian Moise Mihai, venticinquenne nato in Germania e Zinca Mihai romena di 28 anni e con precedenti specifici. Ricorrendo i presupposti di legge e ritenendo che i tre potessero allontanarsi dal territorio nazionale, sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria, poiché gravemente indiziati dei reati di furto aggravato in concorso. E condotti nella casa circondariale di Roma Rebibbia, come disposto dall'Au torità Giudiziaria. Erano loro, come ha sottolineato il tenente colonnello Gavazzi «la bandaspecializzata neifurti di Rolex, scoperta grazie all'indivi duazione di alcune persone sospette». Erano loro, per gli inquirenti, i soggetti che hanno seminato il panico in città con diversi colpi in poco tempo. La modalità di azione era studiata a tavolino. «Florian Mihai ha spiegato il capitato della compagnia di Cassino Ivan Mastromanno aveva il compito di avvicinare i soggetti e verificare se l'orologio al polso fosse di valore. Lo ha fatto martedì, entrando in un negozio del centro e uscendo senza acquistare nulla. Poi è arrivata la donna, ha avvicinato l'uomo, gli fatto delle avances per poi stringergli le mani e gli ha sfilato l'orologio. Il giorno prima, l'altra vittima in via Marconi ha riferito che è stato avvicinato con una banale scusa da un uomo, per vedere l'orologio, poi è arrivata la donna. Entrambi i soggetti derubati riconoscono dal fascicolo fotografico sia l'uomo cheliavvicina che la donna.
Leonard Paun, invece, è stato riconosciuto da tre testimoni oculari che si sono accorti della sua presenza sul luogo dove la donna aveva sottratto l'orologio al malcapitato». Le indagini non si fermano qui. Al vaglio altre posizioni e la ricerca dei Rolex.