La stele in via Di Biasio continua a calamitare commenti, iniziative e attenzioni nazionali nonostante la manifestazione sia stata sospesa.
"In concomitanza con l'infelice, inquietante inaugurazione della stele ai paracadutisti nazisti della prima divisione tedesca, responsabile tra l'altro di efferati eccidio di civili, tra cui molti bambini, l'Associazione Bene Comune per Cassino, come prima risposta, invita i cittadini ad unirsi, alle 15.30, ai suoi esponenti per un omaggio floreale al Monumento alle Vittime Civili della seconda guerra mondiale sito in Piazza Marconi".

Niente più cerimonia di inaugurazione della stele Foltin. Troppo alto il livello dello scontro, troppe le "divisioni" innescate da un evento che voleva - per gli organizzatori - solo evidenziare i luoghi delle tremende battaglie che hanno insanguinato il suolo cassinate. Una iniziativa ideata per ricordare tutti i morti, senza distinzioni. Ma la polemica, partita dall' Anpi, è divampata intorno alla location (un luogo dove si era insediato il comando tedesco) e agli ospiti. Ieri anche l'intervento del presidente Zingaretti che ha parlato di una "memoria ferita". Così la manifestazione è stata sospesa. Tra poco la nota dell'associzione albergatori ma, intanto, ieri sera il sindaco era stato chiaro: "Ricordando la distruzione della nostra città ho definito il 15 marzo un olocausto per la nostra comunità. Quindi qualsiasi iniziativa che possa turbare la memoria e la sensibilità della nostra città deve essere sospesa. Cassino è città della pace. Il ricordo per chi ha perso la vita in questa terra per la nostra libertà e quella dei nostri figli, deve unire e non provocare divisione. Ma siamo anche città della riconciliazione e questo ruolo ce lo conferisce la storia con quello che ho definito il nostro personale olocausto.
"Un paese che litiga non cresce". Queste sono le parole pronunciate da papa Francesco che possano essere una guida per il futuro della nostra Cassino".

di: Katia Valente