Droga col contagocce in casa o nei luoghi di smercio più "famosi". Troppo rischioso per gruppi o singoli farsi trovare con le mani nel sacco. Ecco perché anche dopo la mirabile operazione "I due leoni" condotta da Finanza e Carabinieri si cerca il "tesoro"(eventualmente) ancora sepolto. Troppo imponente, per gli investigatori, il fenomeno di spaccio nei due luoghi individuati nel corso delle indagini, la villa alla Selvotta e il quartiere San Bartolomeo. Talmente affollati che sono stati definiti un supermarket a orario continuano. La roba, invece, potrebbe arrivare nelle piazze dismercio aorologeria, conpiccoli trasbordi. Ma con continuità .La figura dibaby-corrieri, pagati presumibilmente anche a dosi, è iniziata a trapelare in altre  verifiche e operazioni. Ragazzi, o magari giovanissime, che portano a destinazione i carichi nascosti altrove. Poche decine di grammi, a volte molto meno, per non rischiare grosso in caso di controlli. Perché il pressing ditutte leforze dell'ordine è massiccio e la presenza dei canianti-droga è costante. Grossi azzardi destano preoccupazione anche in orari di punta o nei festivi quando le "pedine"po trebbero muoversi con maggiore facilità, confondendosi nella folla o nella festa! Il ritrovamento della polizia di quasi mezzo chilo di droga, in una villa bunker di Cervaro, nelle mani di un insospettabile, o il chilo di marijuana rinvenuto a San Giorgio in un casolare abitato da immigrati o ancora cocaina ed eroina trovate tra i ruderi e la vegetazione a San Silvestro o il mezzo chilo di roba nascosto sulle scale antincendio del Comune (palazzo Fuksas) pronto per la movida o l'altro mezzo chilo di hashish ritrovato tra i loculi del cimitero di San Bartolomeo danno il quadro di depositi particolari e lontani da chi, materialmente, deve smerciare. Nascondigli che rivelano una diversa strategia di azione: più di un anno fa, infatti, ci furono gli ultimi importanti sequestri negli appartamenti (in via Lombardia e al Colosseo) dove ancora persistevano discreti quantitativi tra le mura domestiche.
Poi, la musica è cambiata radicalmente. E scarse sono state le dosi trovate nella case ritenute punti di spaccio dagli investigatori. Anche la regina delle operazioni "La Storia Infinita", che ha rappresentato uno spartiacque nella storia criminale della città di Cassino, con la disarticolazione nel gennaio 2017 del gruppo Ferreri-Panaccione che pretendeva di imporsi sugli altri, haportato a individuare più di qualche "siste ma" di consegna e di piazzamento ma non i luoghi-deposito.
Cassino, d'altra parte, rappresenta una terra famosa per i suoi numerosi e articolati collegamenti, laddove i comuni confinanti hanno sicuramente un ruolo determinante per chi fa affari illeciti: facili da raggiungere e più "si curi".
Dalle aree che lambiscono Caserta ai centri che chiudono ad anello la città martire. Due le inchieste, una cassinate e una casertana, che invece hanno aperto uno spiraglio sul trasporto dei quantitativi più grossi dall'area napoletana.
I piccoli carichi sono appannaggio degli esponenti locali che sbarcano direttamente in quelle zone mentre talune organizzazioni campane preferiscono spostare, con i propri sistemi, i carichi più imponenti laddove c'è richiesta.
In buona sostanza, c'è un "movimento" continuo nell'in dustria dello spaccio, sotterraneo e silenzioso. Evidente dalla mole di assuntori che ogni giorno si muovono anche loro per tenere vivo un mercato fiorente.