Botte da orbi al ristorante per i limoncelli, il Tribunale del Riesame annulla l'ordinanza nei confronti di Antonio Morelli uno dei tre destinatari delle ordinanze di custodia cautelare eseguite dai militari della Compagnia di Cassino per le ipotesi di lesioni personali gravi in concorso ed estorsione aggravata. Secondo il complesso quadro accusatorio, sarebbe stato Antonio Morelli insieme ai cugini Angelo e Guglielmo a scatenare la violenza dopo un banchetto, a seguito delle richieste del titolare di pagare caffè e limoncelli extra. In base a  quanto ricostruito dagli uomini del capitano Mastromanno le persone invitate al banchetto all'interno di un ristorante del Cassinate, avrebbero poi consumato una ventina di caffè ed altrettanti alcolici (in alcuni casi sembrerebbe addirittura preparandosi il caffè da soli) per poi aggredire il titolare al momento del conto. Già in sede di interrogatorio, però, i tre avevano risposto al giudice ribattendo punto per punto: tutt'altra versione rispetto alla ricostruzione dei fatti secondo cui, al termine del banchetto sarebbe scoppiato il putiferio.I due fratelli avrebbero precisato di essere stati persino insultati e di aver reagito alleoffesein meritoallaloroetnia. Antonio per il quale è stata avanzata la proposta di una misura meno afflittiva avrebbe invece dichiarato di non aver neppure preso parte alla baruffa,trovandosi in quel momento fuori. Questo elemento, tra le tesi principali della difesa rappresentata dall'avvoca to Maurizio Suarato, ha convinto i giudici del Riesame, avvalendosi anche dei video di sicurezza interna dell'attività.Così i giudici di secondo grado hanno annullato l'ordinanza e rimesso in libertà Antonio Morelli