Violentata dal vicino di casa. Che si vantava del fatto con gli amici al telefono. E l'uomo, senza alcun ritegno, sottolineava in modo particolare la tenera età della poveretta. Una storia di ordinaria violenza, resa ancor più drammatica, per l'appunto, dalla giovane età della vittima e dal fatto che l'aggressore abiti proprio a due passi dalla casa della ragazzina.
Con l'accusa di violenza sessuale, con l'aggravante di aver commesso il fatto ai danni di una ragazza non ancora quattordicenne, è finito nel carcere di via Cerreto un operaio di 45 anni del capoluogo. Al momento all'uomo viene contestato un unico episodio, ma da indiscrezioni la procura starebbe verificando se, in passato, ci siano stati altri episodi.
Quantomeno dei tentativi di approccio. La notizia, nel massimo riserbo chiesto dalla procura di Frosinone per tutelare la vittima di questa brutta storia, è stata resa nota ieri.
Il sostituto procuratore Monica Montemerani ha chiesto e ottenuto un'ordinanza di custodia cautelare dal gip del tribunale di Frosinone, Antonello Bracaglia Morante, eseguita ieri mattina dalla squadra mobile di Frosinone, diretta dal vicequestore Carlo Bianchi, cui erano state affidate le indagini. Stando a quanto trapelato, l'indagine sarebbe nata da un'intercettazione telefonica. L'uomo si sarebbe vantato al telefono di aver violentato praticamente una bambina. L'arrestato, operaio con lavori saltuari, dopo l'episodio ne avrebbe parlato agli amici. Anche al telefono non avrebbe frenato la lingua, quando era intercettato nell'ambito di un'altra inchiesta. Chi ascoltava quelle parole, è rimasto basito. Constatato che non era una smargiassata, alla notizia è stata data l'importanza che merita. Da lì è partito un certosino lavoro della sezione della squadra mobile specializzata nei reati contro i minori. Incroci e accertamenti per risalire a quanto realmente accaduto non molto tempo fa. Le indagini, data la gravità dell'accaduto, sono andate avanti spedite. L'operaio, a quanto emerso dall'attività investigativa, sarebbe un vicino di casa. Sarebbe il classico amico di famiglia che frequentava la casa della bambina.
Anche se, il giorno della violenza, l'uomo sarebbe entrato con la forza, sfondando una vetrata, ferendosi così a una mano.