Saranno le autopsie disposte dalla procura di Cassino a raccontare qualcosa in più di uno degli incidenti più violenti che si ricordino nel Cassinate. Domani nel pomeriggio è previsto il conferimento dell'incarico al medico legale, poi verranno eseguiti gli esami sui corpi straziati di Franco, Antonio e Gianluca di San Giorgio a Liri, i tre operai morti sul colpo dopo l'impatto violentissimo tra la Golf su cui viaggiavano e una Bmw X3, a bordo della quale si trovavano una quarantasettenne e un quarantanovenne di Cervaro. Proprio nei loro confronti, ma solo come atto dovuto e anche per consentire loro di godere delle garanzie di legge è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo.Il lavoro dei carabinieri della Compagnia di Pontecorvo (guidati dal tenente Nicolai e agli ordini del colonnello Cagnazzo) coordinati dal sostituto procuratore Bulgarini Nomi, è duro e complesso. Pezzi d'auto e di lamiere sparsi ovunque, corpi straziati, la Golf divisa a metà e la Bmw accartocciata raccontano sono in minima parte quanto accaduto sulla "superstrada della morte": una vera e propria strage che ha strappato via tre vite, ancora tutte da vivere. Il più giovane delle vittime, Gianluca Domenicone, avrebbe compiuto 21 anni giovedì. Toccanti le parole dedicate dal fratello maggiore su Facebook.
Messaggi pieni di dolore anche quelli per Franco Nardone, classe '74, grande amico di Gianluca. E alla terza vittima, Antonio D'Alterio, 36 anni, dipendente di una delle ditte del distretto del Perlato Royal di Coreno: lascia due figlie piccole, che ha cresciuto con grande amore. Domani sarà il giorno della verità. Poi, terminati gli adempimenti necessari, il dottor Bulgarini rilascerà le salme per i funerali. E non si esclude che possa essere proclamato lutto cittadino. La comunità di San Giorgio ha subito una perdita gravissima: quando la notizia poco dopo lo schianto si è diffusa tra i cittadini il dolore è stato immenso, corale, come se fosse di un'unica grande famiglia. La dinamica del tremendo incidente resta ancora tutta da
stabilire. Talmente tanto brutale lo schianto da rendere la ricostruzione di non facile attuazione: è come se nel punto dell'impatto fosse improvvisamente esplosa una bomba. Forte l'apprensione anche per i due feriti di Cervaro: escluso il pericolo di vita, restano entrambi ricoverati a Roma in serie condizioni.