E sono 35. Frosinone nel primo giorno della primavera meteorologica (il 1º marzo) ha collezionato il trentacinquesimo sforamento dei livelli massimi consentiti al giorno per legge di pm10 e ha esaurito il bonus previsto dalla normativa vigente per cui dovrà pianificare, per i mesi prossimi, tutte le iniziative necessarie, previste dal piano regionale di risanamento della qualità dell'aria, per contenere i livelli di agenti inquinanti in atmosfera. Ci saranno per questo giornate ecologiche, targhe alterne e quant'altro servirà a tutelare la salute dei cittadini.
Tutte misure che, recentemente, sono state, però, giudicate insufficienti da Greenpeace Italia e da ClientEarth che hano inviato, nei giorni scorsi, una lettera di diffida alla Regione Lazio invitandola a rivedere il piano di risanamento della qualità dell'aria con l'inserimento di misure più efficaci. «Dal 2010 - hanno scritto le associazioni - anno di recepimento della direttiva europea più aggiornata, in caso di sforamento dei limiti di legge per le concentrazioni di inquinanti, la legge impone alle Regioni di includere nei loro piani "misure appropriate affinché il periodo di superamento sia il più breve possibile". A tal fine, le Regioni devono adottare un "Piano di Risanamento per la Qualità dell'aria", in cui siano individuati i provvedimenti da adottare per ricondurre l'inquinamento atmosferico entro i limiti di legge, sia definito un calendario di interventi e siano valutati gli impatti e miglioramenti attesi. Tutti questi elementi, qualificanti del dettato normativo in vigore, sono assenti nel Piano attuale della Regione Lazio, facendone uno strumento del tutto inefficace». «Non va bene - hanno continuato Greenpeace e ClientEarth - con il pm10 nel Frusinate, e in particolare nella Valle del Sacco: in dodici anni di vita della normativa su questo inquinante, i valori limite giornalieri sono stati superati puntualmente, anno dopo anno, fin quasi tre volte il numero consentito (fino a 93 giorni di sforamento nel 2017 per Frosinone)». Insomma, una "piccola Pianura Padana" nel centro Italia e una qualità dell'aria tra le peggiori in Europa, numeri alla mano.