Schiuma, schiuma, schiuma, ancora schiuma sui fiumi Sacco e Liri. Senza fine lo sfregio da parte di inquinatori senza scrupoli a danno di un territorio ormai agonizzante. La schiumata, nella notte tra sabato e ieri, è passata a Ceccano per poi arrivare, in mattinata, a Ceprano, Falvaterra e San Giovanni Incaricoe inaltri Comuni lambiti dal Liri. Intervenuti i carabinieri per i sopralluoghi e i tecnici dell'Arpa che hanno provveduto a effettuare i prelievi. Il sindaco di San Giovanni Incarico, Paolo Fallone, si è immediatamente attivato facendosi promotore di un esposto alla Procura della Repubblica di Cassino insieme ai suoi colleghi di Falvaterra, Ceprano, Cassino, Roccasecca e Pontecorvo. Sono lontani i tempi in cui la schiuma, negli allora cristallini corsi d'acqua, era quella delle lenzuola lavate dalle donne ciociare. Oggi i due fiumi sono fogne a cielo aperto in cui a ogni allarme inquinamento, ormai all'ordine del giorno, si effettuano analisi e controlli. Ma chi in queste terre vive, terre in cui l'incidenza di malattie tumorali è elevatissima, vorrebbe prima o poi anche sapere chi è che inquina e magari vederlo anche consegnato alla giustizia.
Ceccano, passaggio in notturna
L'ondata di schiuma anomala è arrivata a Ceccano nella notte tra sabato e ieri. L'amministrazione Caligiore ha attivato immediatamentela poliziamunicipale el'Ar pa che ha effettuato dei prelievi. «Appena avremo i risultati delle analisi, attiveremo le autorità competenti e valuteremole iniziative da intraprendere in considerazione del fatto che, il ripetersi di questi fenomeni in giorni di maltempo, sembra più di una coincidenza», dichiarano da Palazzo Antonelli.
Ceprano, interviene l'Arma
Ieri mattina, intorno alle 10, mentre in Comune si svolgeva la riunione per l'allerta meteo, è scattato l'allarme Sacco.
Il luogotenente dei carabinieri Bruno Falena ha raggiunto il ponte in zona stazione, fra Ceprano e Falvaterra, e dopo aver constatato la preoccupante presenza di schiuma, ha chiesto l'intervento degli esperti dell'Arpa. Intanto la "neve acquatica" ha continuato a scendere a valle fino al confine con Falvaterra per arrivare nel Liri e poi raggiungere San Giovanni Incarico dove, in prossimità della diga, i tecnici dell'Arpa hanno effettuato dei prelievi.
Il Liri si imbianca. Ma non di neve
 Dalle prime ore di ieri mattina il lago di San Giovanni Incarico e il fiume Liri erano ricoperti da una coltre bianca, proveniente dalla zona a monte dove il Liri dà vita al bacino lacustre. Il sindaco Paolo Fallone ha immediatamente allertato carabinieri, Arpa Lazio e protezione civile. La schiumata si è estesa anche sul tratto del Liri a valle della centrale di Pontefiume dove l'Arpa, tra le 10.45 e le 11, ha effettuato i prelievi che dovranno fare luce sulla natura della "schiu ma anomala". «Ora – dichiara il sindaco Fallone – aspettiamo gli esiti delle analisi dei campioni. Il nostro interesse è la tutela della salute pubblica». Nell'attesa i cittadinidei Comuni interessati dal fenomeno sfogano la propria "impotenza" di azionesuisocial attraverso foto, filmati e post di denuncia. E intanto nellaValle delSacco edelLiri sicontinua a morire.