Si tinge ancor più di giallo la sparizione dei tre italiani in Messico. Con loro c'è Raffaele Russo, che lo scorso 10 ottobre è rimasto coinvolto nell'operazione Sciacalo, condotta da carabinieri e polizia di Frosinone per stroncare le truffe in danno di anziani con la scusa che loro familiari erano rimasti coinvolti in fantomatici incidenti stradali. Da allora il sessantenne Russo è inseguito da un'ordinanza di custodia cautelare. Dalle ultime informazioni giunte dal Messico (Russo, il figlio e il nipote sono scomparsi dal 31 gennaio) è emerso che quattro agenti della polizia locale, dopo esser stati arrestati, hanno confessato di aver venduto i napoletani a dei membri di una banda criminale di Tecalitlan, la città dello stato sdi Jalisco dove, per l'ultima volta, i tre sono stati avvistati. Russo e gli altri sono stati fermati dalla polizia in una stazione di servizio, cosa che anche i familiari, che ne chiedono la liberazione, avevano sostenuto.
Da allora il buio fino alla clamorosa notizia, confermata in una conferenza stampa dal procuratore generale Raul Sanchez.
Peraltro risultano scomparsi il capo della polizia locale e il suo vice. Da quanto emerso Russo che, in Messico, commerciava generatori elettrici, si sarebbe registrato in albergo con il falso nominativo di Carlos Lopez. Al giornale radio della Rai, uno dei figli diRusso, Francesco, ha sostenuto che i tre parenti sono stati venduti per appena 43 euro.
E ora chiede di conoscere a quali criminali i tre sono stati consegnati. In base a quanto emerso dalle indagini confluite nell'operazio ne Sciacallo, gli arrestati si fingevano avvocati o marescialli dell'Arma. Si presentavano in casa di anziani, di solito dai nomi ormai desueti per avere certezza che si trattasse di gente di una certa età, per chiedere soldi o preziosi per "liberare" figli e nipoti con la scusa che erano rimasti coinvolti in un inesistente incidente stradale e trattenuti in qualche commissariato o caserma dei carabinieri. Al momento del blitz, in quattro erano sfuggiti alla cattura. Ma due di questi qualche tempo dopo sono stati rintracciati anche loro. E tra quelli tuttora mancanti all'appello c'è Russo.A Frosinone, il gruppo che partiva da Napoli e si fermava in albergo per qualche giorno per pianificare i colpi, aveva messo a segno due truffe mentre altrettante erano state tentate.