Sottoscritto il protocollo d'intesa per l'integrazione dei richiedenti asilo. Il patto è stato siglato dal prefetto Emilia Zarrilli, dall'amministrazione comunale di Veroli e dal rappresentante legale della cooperativa Diaconia. Prevede l'impiego dei richiedenti asilo e rifugiati della rete Sprar in progetti di volontariato utili alla collettività. Presenti per il Comune di Veroli il vice sindaco Cristina Verro e il vice segretario responsabile dei servizi sociali Mauro Ranelli. Il comune verolano si unisce alla lunga lista dei paesi della provincia che hanno aderito ufficialmente al protocollo voluto fortemente da Emilia Zarrilli che, in sinergia con le amministrazioni locali, prova a dare una risposta concreta e a far convergere le istanze della popolazione e del territorio con quelle degli stessi richiedenti: le esigenze con la serie volontà da parte degli immigrati di sentirsi pienamente integrati nelle comunità che si preoccupano di ospitarli, rendendosi utili con chi li sta aiutando, attraverso opere di volontariato in grado di trasformarli da presenze passive in risorse attive. I servizi di volontariato saranno svolti assicurando agli operatori un'adeguata formazione, dotandoli delle attrezzature e di protezione individuale per l'esercizio dei compiti a loro affidati. Al termine del percorso lavorativo, verrà rilasciata ai migranti una relativa attestazione di partecipazione da parte del Comune. «Questo protocollo ha l'obiettivo di dare una prospettiva, un'abitudine al lavoro -ha dichiarato il Prefetto Zarrilli- Sono tutti ragazzi giovani, hanno bisogno di avere un indirizzo di vita che è fatto anche di lavoro, di doveri e impegno. Solo in questo modo potranno farsi strada ed inserirsi, sentirsi vivi e parte integrante della comunità che li ospita. Sono persone che non vengono pagate, che non rubano il lavoro a nessuno, che sono sul nostro territorio». Già con D'Onorio sindaco si iniziò a parlare di emergenza immigrati e di inserimento nel tessuto sociale. Fortunatamente la città non si trova a fronteggiare un'invasione di massa, seppur pacifica, e questo grazie ad una gestione controllata.