La casa madre è sempre campana. Strada maestra di traffici che si diramano in mille direzioni e, ben volentieri, imboccano le facili vie per Cassino. Ricche "periferie" di un impero commerciale illecito dove sorgono e, a volte, tramontano consorterie dedite allo spaccio quale "affare di famiglia". Migliaia di euro al mese per ciascun membro, purché sia incardinato nei piani alti della piramide. Gli altri se la cavano con stipendi dignitosi.
Anche l'operazione "Dust of death" racconta la storia di un mercato urbano ed extraurbano dove un gruppo di "soci" si struttura per smerciare la droga, vera polvere da... sballo. Tanta quella in circolazione nel basso Lazio, con una domanda che fa correre qualsiasi rischio. Le otto esecuzioni cautelari in carcere e ai domiciliari di ieri offrono uno spaccato di questo mondo sommerso, abitato da quarantenni (uno solo cinquantenne) che hanno costruito un piccolo regno fatto di guadagni, rapporti e strategie. Prima dell'alba, a interrompere queste trame illecite, ci pensano i carabinieri della compagnia di Cassino, guidati dal capitano Ivan Mastromanno (anche lui sul posto) e coordinati dal colonnello Fabio Cagnazzo.
Operazione prima dell'alba

La città è assopita in un sonno profondo. Sono le 4.30 e gli unici movimenti si avvertono fuori dalla caserma. Diventano rumorosi quando le auto accendono i motori e partono in quattro direzioni.
Alle 5 in punto, con meno due gradi di temperatura, i militari sono in piazza Vigili del Fuoco a San Bartolomeo, in via Gian Battista Vico, alla Fossa dei Serpenti e in via Virgilio. In contemporanea si opera a Secondigliano. È l'ora "X" per eseguire le ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari - emesse dal Gip Salvatore Scalera e richieste dal Pm D'Orefice - per otto persone accusate a vario titolo e in concorso tra di loro di un radicato ed esteso traffico di eroina e cocaina.
La piramide

L'architettura è semplice. A capo del "sodalizio" locale, per gli investigatori, c'è una coppia campana - da tempo in zona - che commercializza le due droghe. Per lo spaccio al dettaglio si appoggia a pusher locali mentre per gli approvvigionamenti fa capo a rifornitori operanti sul litorale domizio e sulla piazza di Napoli Secondigliano. A fornire cospicui quantitativi di "roba" ci sono, dunque, due coniugi (Gennaro Peluso e Nunzia Casaburi) residenti a Napoli, quartiere "Terzo Mondo". A commercializzare all'ingrosso, a Cassino, figurano invece gli ex coniugi Luigi Pensati e Patrizia Iovene, Carmine Curioso e Ottavio Spada. Ognuno nelle proprie zone di riferimento, i famosi "quartieri caldi" dove si ricalcano i metodi campani anche nella vendita tra strategie - i mini trasbordi e i depositi sicuri - e metodi di vendita - attraverso messaggistica istantanea e utenze telefoniche sempre nuove e intestate a terzi. Gli investigatori parlano di «una scaltrezza delinquenziale degli indagati atta a eludere eventuali attività investigative a loro carico»; scaltrezza che non sfugge ai carabinieri che hanno finanche inserito nella piramide l'ultimo tassello, quella delle «persone dedite allo spaccio», e cioè Antonio Izzo e Virginia Sauchelli.
I testimoni

L'elemento chiave? Le dichiarazioni rese da diversi acquirenti di eroina ma anche dalle testimonianze riferite da un pusher, nel corso dell'udienza di convalida davanti al Gip Lanna, che «evidenziavano in maniera chiara il modus operandi» di tre di loro e anche la «supremazia criminale atta a incutere timore sui restanti complici e/o semplici acquirenti».
L'indagine

Tutto parte nel 2015 dagli accertamenti svolti in merito alla morte, collegata all'utilizzo di eroina, di Antonio Santino Marsella «dai quali emersero indizi di colpevolezza a carico dell'indagato Izzi, noto spacciatore, in merito alla cessione di alcune dosi di eroina, parti delle quali rinvenute sul luogo del ritrovamento del cadavere». È la miccia che accende la ricerca della verità. È la pista giusta che porta, pian piano, a risalire la piramide. Dal basso, dai pesci piccoli, fino ai capi e ai fornitori. Alcuni mesi di indagine, con importanti sequestri, arresti e denunce, che portano alla scoperta di un altro pezzetto del mondo sommerso.