Un giorno importante quello di mercoledì scorso per Pasquale, Roberta e Daniele. Le notti  al freddo e al gelo dallo scorso settembre, alla stazione ferroviaria a Frosinone, a volte a Cassino, cercando riparo sui treni, onegli angoli dell'area nella parte bassa del capoluogo, resteranno solo un ricordo. Dall'altro ieri hanno un riparo, a caldo, un bagno con una doccia, una casa. Hanno ritrovato soprattutto un po' di serenità, con la speranza di riuscire a trovare anche un lavoro.
Un lavoro che fino a qualche anno fa avevano. Poi la crisi, le spese da affrontare ogni giorno, le saracinesche abbassate degli esercizi commerciali dove lavoravano, le aziende chiuse hanno fatto "crollare"la loro vita. «Come un terremoto che fa crollare tuttii palazzi -dice Daniele Lavoravo per un'azienda, poi è fallita. Ho lavorato anche in Indonesia. Cerco di ricostruirmi una vita. Mi andrebbe bene qualsiasi lavoro, sono pronto anche ad imparare.». Un lavoro lo chiede anche Roberta «che ci dia la possibilità di sopravvivere e fare una vita normale» racconta la donna, pasticcera fino a qualche anno fa. Tiene tra le braccia Zampa, era in strada, come loro, abbandonato. Lo hanno adottato ed è diventato unloroamico aquattrozampe,un amico che gli ha dato anche supporto, li ha riscaldati «era diventato il loro termosifone, infilato nel loro giubbotto» racconta don Ermanno.
Con Roberta e Daniele anche Pasquale, pure lui pasticcere fino a un anno e mezzo fa. Poi il laboratorio ha chiuso e i pochi soldi da parte sono finiti. Separato, con figli, è aiutato dai genitori a dare soldi per il mantenimento «mamma e papà mi aiutano con quel poco di pensione che hanno. Ma non posso andare avanti così. Ho bisogno di lavorare, mi adatto a qualsiasi cosa». E sono tanti i lavori che elencano i tre, di qualsiasi genere. E con l'emozione negli occhi, che trapelava anche dalla voce, hanno detto il loro grazie immenso a don Ermanno D'Onofrio, ai volontari e a quanti sono stati la «loro salvezza». Ieri l'iniziativa e le testimonianze nella sede delle Giardino delle rose blu. Presenti anche alcuni volontari, Marina, Maria e Giovanni. Un grande aiuto, dunque, ricevuto da don Ermanno, presidente de "Il giardino delle rose blu" e dai tanti che hanno risposto alla richiesta di aiuto, offrendo 20 euro per contribuire a garantire un appartamento ai meno fortunati.
«La raccolta fondiper i senzatetto ha coinvoltodiversi professionisti e politici ma soprattutto gente umile le parole di don Ermanno La proposta resta aperta perché eventuali donazioni in eccesso andranno per la realizzazione del servizio nel villaggio della solidarietà». Un invito, poi, alle associazioni a fare rete e a tal proposito si terrà una riunione il 14 marzo alle 18.30 nellasede del Cispefper illustrare il progetto del villaggio della solidarietà.