Sono soprattutto africani. I richiedenti asilo ospitati in provincia di Frosinone provengono, in prevalenza, da un gruppo ristretto di Paesi quali Nigeria, Gambia, Mali, Senegal, Costa d'Avorio e Guinea. Infatti, nei primi tre mesi dello scorso anno dei circa 2.500 arrivi, 485 sono nigeriani, 298 maliani, 260 gambiani, 250 senegalesi, 209 ivoriani e 196 guineiani. Solitamente la commissione di Roma-Frosinone è piuttosto rigida nell'accoglimento delle richieste di protezione internazionale. In genere otto domande su dieci vengono respinte. La stessa commissione è piuttosto sollecita nella convocazione degli interessati.
Tuttavia, in alcuni casi, la convivenza fra stranieri di diverse etnie ha portato a dei problemi, subito risolti (in viale Mazzini, a Frosinone, recentemente si è registrato un accoltellamento). Tanto che, nelle modalità di accoglienza si tiene conto anche della provenienza. Peraltro, negli ultimi tempi, alcuni richiedenti asilo sono rimasti coinvolti in attività di spaccio di droga, con diverse denunce e perfino qualche arresto.
A livello di ufficio immigrazione della questura, nei primi cinque mesi dello scorso anno, sono stati 3.551 i permessi di soggiorno rilasciati. Rispetto al 2016 si assiste a una crescita del 25%. In questo caso i permessi sono appannaggio di cittadini appartenenti alle comunità più presenti sul territorio provinciale come l'albanese, la marocchina, l'egiziana, la tunisina e la cinese. Sempre nei primi mesi dello scorso anno l'ufficio immigrazione ha provveduto a notificare 38 decreti di espulsione. Numeri quasi doppi rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. In tre casi c'è stato anche l'accompagnamento diretto alla frontiera, in Tunisina, Nigeria e Ghana