Gli abitanti delle palazzine Ater del quartiere San Carlo aspettano di sapere quale sia davvero lo stato di salute dei loro alloggi dopo il crollo, avvenuto una settimana fa, del parapetto e di una porzione di un balcone del primo piano di una palazzina. Il giorno dopo sui portoni degli edifici è stato affisso un avviso che non ha di certo tranquillizzato le famiglie che abitano nei 178 appartamenti: divieto di utilizzo dell'aggetto dei balconi sul lato strada dei fabbricati in attesa delle verifiche strutturali che l'Ater di Frosinone sta eseguendo sin dal momento del crollo.
Il sindaco Vincenzo Quadrini, preoccupato anche lui, segue costantemente gli sviluppi della vicenda. «Sono in costante aggiornamento con il commissario dell'Ater Antonio Ciotoli -spiega il primo cittadino- Sono state effettuate le verifiche, aspettiamo l'esito e provvederemo a portare avanti in primis il verbo della sicurezza. Non lasciamo soli i nostri cittadini, ci saremo, come sempre ha fatto quest'amministrazione». Ma dai banchi dell'opposizione consiliare si sostiene il contrario. «Dopo il crollo, le verifiche, ma cosa si sta facendo? Il balcone collassato è solo la punta dell'iceberg di una situazione che ristagna da anni», tuona il capogruppo di "Pro getto Comune" Antonella Di Pucchio che ha scritto una lettera via pec al commissario dell'Ater.
Si legge: "Con la presente posta certificata, in qualità di capogruppo del gruppo consiliare "Progetto Comune", composto dalla scrivente e dai consiglieri Angela Mancini, Giorgio Trombetta e Mauro Tomaselli, sono a chiederle un incontro urgente per discutere della situazione in cui versano gli alloggi Ater del quartiere Montemontano-San Carlo". Intanto da una settimana le famiglie che vivono negli alloggi Ater di San Carlo non dormono sonni tranquilli. «Speriamo che si risolva tutto nel migliore dei modi e al più presto dice con aria sconsolata uno dei residenti In questi giorni molti vengono qui a vedere le transenne che hanno messo sotto i nostri balconi, come se fosse un'attrazione».