La Corte d'Appello ha respinto il ricorso di Anito De Gasperis, meglio noto come il "Mandriano di Castelliri", per la presunta «violazione di legge» rilevata dal suo difensore. Quindi è stato confermato il sequestro dell'intera mandria.
A seguito dell'ordinanza emessa il 14 aprile dello scorso anno dal Tribunale del riesame di Frosinone, il 22 gennaio è giunta la sentenza che ha reso definitiva la sentenza in prima istanza. La tesi sostenuta in sede di riesame indica che non potesse «revocarsi in dubbio l'intrinseca strumentalità dei bovini sequestrati rispetto al pascolo abusivo». Pertanto la Corte ha ritenuto inammissibile la posizione della difesa basata sull'idea che potessero essere sequestrati solo «i bovini colti in flagranza di reato nel pascolo» abusivo. Alla base della scelta del tribunale sicuramente la logicità del ragionamento.
Per cogliere in flagranza un possibile soggetto di diritto dovrebbe poter essere in grado di intendere e volere, cosa non certamente dimostrabile nel caso dei capi di bovini del "Mandriano di Castelliri". Per questo il tribunale di secondo grado ha ritenuto corretto il sequestro dell'intera mandria, in quanto di diretta gestione e responsabilità del signor Anito De Gasperis.
La vicenda era diventata nota a livello nazionale attraverso i servizi del programma "Striscia la notizia", che aveva cercato di chiarire la situazione in corso ormai diversi anni fa.