È finito in tribunale per diffamazione nei confronti della ex. Secondo le accuse l'uomo, un quarantenne del Cassinate, alla fine di una storia d'amore avrebbe deciso di "punire" la sua dolce metà affiggendo volantini dal sapore diffamatorio lungo tutta la strada che conduce ad Ausonia.
La vicenda, piuttosto singolare, risale al 2011 quando l'uomo (dopo la fine di una relazione) rivolge alla sua ex accuse piuttosto pesanti, denigrandola anche dal punto di vista fisico.
E se in prima battuta, sempre secondo le accuse, l'uomo avrebbe riservato alla donzella - una trentenne di Ausonia - messaggi pieni di risentimento ma non accessibili a terzi, poi avrebbe deciso di allagare il giro. Avrebbe (come denunciato dalla donna) dapprima "elargito" insulti ed improperi sulla pagina Facebook, poi per ottenete un risultato migliore avrebbe deciso di affiggere persino una serie di manifesti lungo la provinciale.
Tra il social più usato e la strada più utilizzata per poter raggiungere casa, la donna avrebbe ricevuto apprezzamenti di certo non invidiabili e persino allusioni su una possibile storia d'amore con un uomo sposato e con prole. Insomma, un gran bell'affronto. Che oltre alla denuncia per ingiurie è costato al quarantenne anche una denuncia per diffamazione con l'apertura di un processo a suo carico.
Secondo la parte offesa, in questo modo sarebbero stati infangati sia l'onore che la reputazione che (come stabilito dalla Cassazione) non si identifica «con la considerazione che ciascuno ha di sé o con il semplice amor proprio ma con il senso della dignità personale in conformità all'opinione del gruppo sociale, secondo il particolare contesto storico e sociale. Mentre l'onore in senso soggettivo è oggetto di tutela dell'ingiuria, la reputazione, intesa come riflesso soggettivo dell'onore in senso ampio, è il vero bene giuridico tutelato dall'incriminazione». A marzo verranno ascoltati altri testimoni oltre a quelli già sentiti ieri. Per fare chiarezza sulla vicenda che sette anni fa fece scalpore e ancora continua a far discutere.