È stata imbrattata. Di notte. La fontana della frazione di Santa Lucia a Cervaro si è "colorata" di vernice nera con scritte che pochi riescono a decifrare. Quel "Slv regna" e quel "Scampia-Slv" non sembra avere un significato. Difficile pure da decifrare l'acronimo. Il riferimento alla città campana, famosa per la sua criminalità, non piace certo ai residenti, ma sono proprio loro a ipotizzare una ragazzata. "Qui i giovani sono tranquilli, nessuna dipendenza", dicono alcuni di loro la mattina in cui sono comparse le scritte. Eppure, come è successo a Cassino, certi messaggi portano addosso un carico di suspance, anche se potrebbe trattarsi tranquillamente di un semplice atto vandalico, tra l'altro operato nella parte della fontana non visibile dalla strada.
Altre scritte campeggiano pure sul muro, dove l'acronimo è ricorrente. A essere frequente è pure la moda di imbrattare luoghi o monumenti pubblici. Finanche chiese, come accadde qualche tempo fa a Castrocielo. Nell'antica chiesa di Capodacqua, quella dedicata alla Madonna dei Sette Dolori, spuntò una "dedica d'amore" con bestemmia finale. Enorme l'ira della gente per l'attaccamento a quel luogo e l'immediata pulizia. Scritte blasfeme anche la notte di Ognissanti al palazzo municipale di Aquino, come pure venne imbratto il muro adiacente la chiesa della Madonna della Libera. Anche la rotonda della Casilina, sempre ad Aquino, non è stata risparmiata con frasi davvero poco edificanti.