Tempi duri per tutti, dai baby pusher a scuola che non riescono più a smerciare con facilità in bagno o in palestra, agli spacciatori navigati che hanno postazioni fisse nei quartieri della città. "Mala tempora currunt" per via dei continui controlli, soprattutto con le unità cinofile, che non fanno stare tranquilli neppure gli "storici" del settore. È la ricerca del nascondiglio per i carichi la preoccupazione principale dal momento che gli appartamenti sono diventati poco sicuri. Oltre alle aree condominiali, dove i ritrovamenti sono continui, si punta a zone di campagna o isolate, come quella individuata da padre e figlia arrestati per spaccio dalla polizia mercoledì all'alba che avevano occultato 600 grammi di hashish in uno zaino, proprio in un'area "dimenticata" dietro al cimitero di San Bartolomeo. Per loro oggi l'udienza di convalida. Ritrovamenti simili anche in altre zone: dai loculi del cimitero, alle scale esterne del Comune, a un casolare a S. Giorgio. Tecniche e metodi che mutano di continuo.