Qualcuno ha lasciato fiori di campo davanti alla grata della chiesa, nel punto in cui il cinquantatreenne ha deciso di togliersi la vita per impiccagione. Un gesto anonimo, delicato e pieno di umana pietà, quella che molti hanno lasciato in fondo a un cassetto per sciorinare teorie e personali convincimenti sulla verità sulla delicata vicenda, sulla verità su chi è stato a tirare fuori dal cassetto per primo la notizia, su chi non ha impedito che ciò accadesse. E non solo all'interno della scuola o della realtà investigativa.
Un gesto, quello dei due piccoli mazzi di fiori di campo, che deve far riflettere nella sua semplicità e nel suo valore: che il cinquantatreenne sia stato ucciso dalle accuse è un pensiero quantomeno condivisibile. Accuse da parte di chi non sta a noi stabilirlo. Né giudicare se quei contestati abusi fossero veri o meno. L'avvocato dell'agente, Domenico Di Tano, ha ancora una volta ribadito: «Non gli è stata data la possibilità di difendersi. Il processo mediatico è arrivato prima».

Il fascicolo si estinguerà, a breve, per la morte dell'indagato. L'incidente probatorio non ci sarà più. La bufera mediatica, forse, comincerà a scemare quando talk show e vetrine saranno pieni. La "caccia alle streghe", invece, andrà avanti fino a quando si troverà un capro espiatorio che assorbirà ogni colpa dell'immane tragedia, giornalisti o uomini di legge, inservienti delle pulizie del tribunale o inesistenti passacarte. La tragedia di Roccasecca, quella che ha visto la perdita di una vita schiacciata dalle accuse, vere o presunte, è quella di una famiglia distrutta, di una comunità che non sapeva e non si sarebbe forse mai interessata a quel malessere; la tragedia della difficoltà di una minorenne di parlare con i suoi cari; di una istituzione che ha provato a tutelare i suoi ragazzi ma che non c'è riuscita fino in fondo. Il cinquantatreenne che si è tolto la vita impiccandosi alla grata della chiesa di San Tommaso, a Roccasecca, quella che domina tutto il territorio, ha fatto rompere gli schemi. E saltare ogni equilibrio. E ognuno sa, in coscienza, se ha gestito male o bene il caso, male o bene l'indagine, male o bene la notizia. La generalizzazione fa male a tutti, ha fatto male anche a quel padre indagato che già era divenuto per i tg nazionali "padre-orco".
Ieri mattina le telecamere di Sky ancora una volta davanti al tribunale hanno offerto un chiaro segnale: i fari della ribalta nazionale non sono purtroppo stati spenti e ogni dettaglio ulteriore non può che danneggiare ancor più la minore. Ne è convinto anche il sindaco di Roccasecca che ha dichiarato di non aver attivato i servizi sociali, nonostante l'interessamento per la vicenda, perché sarà solo l'autorità competente - se opportuno - a chiederne l'attivazione.

L'autopsia

Si attendono ora i risultati dell'autopsia effettuata ieri pomeriggio sul corpo del cinquatatreenne dopo il conferimento dell'incarico slittato alle 17.30. Un esame importante a cui farà seguito il nulla osta dell'autorità giudiziaria per i funerali. Sul punto la famiglia - attraverso il suo legale, l'avvocato Emanuele Carbone - ha continuato a ribadire la necessità di mantenere il più stretto riserbo sul caso.
Dai servizi rilanciati dai tg nazionali (non ultimo quello su Tgcom24) alcuni familiari avrebbero dichiarato di volere dei funerali dignitosi perché «tanti anni di vita insieme non si cancellano».

Le indagini

Intanto le indagini aperte per capire quali siano stati gli ultimi istanti di vita dell'uomo - un'attività coordinata al sostituto Chiara D'Orefice e affidata al tenente De Lisa e al luogotenente Bottone - vanno avanti. I risultati dell'autopsia eseguita dal dottor Mariani potrebbero confermare le ipotesi avanzate dal dottor Giovanni Giorgio, allertato dai militari subito dopo il ritrovamento del corpo lunedì mattina in località Castello, e cioè che il corpo del cinquantatreenne (agente in forze alla polizia penitenziaria) fosse lì da almeno 6 o 7 ore.
L'ipotesi più accreditata è che l'uomo, allontanatosi da casa domenica pomeriggio, si sia tolto la vita con uno spago in nylon in serata o nella notte scegliendo uno dei posti più in vista e dal grande valore religioso e intimistico: la prima chiesa che è stata costruita nel 1323 in onore di San Tommaso.
Tutti gli altri dettagli sono al vaglio degli inquirenti.

di: Carmela Di Domenico