Utilizzavano come base di spaccio un appartamento preso in affitto in viale Roma, immediatamente alle spalle di un istituto d'istruzione secondaria, a Frosinone. Ma la lucrosa attività è stata individuata dai carabinieri che hanno subito avviato le indagini e predisposto mirati servizi. L'altra sera i militari, nel corso di un pedinamento, sono riusciti a sgominare il market della droga. Droga che sarebbe finita sicuramente nelle piazze dello spaccio. Sequestrati 750 grammi di cocaina, di cui 730 trovati nel tunnel della leva del cambio di una macchina. Arrestati Michele Scarienzo, 37 anni, di origini campane, domiciliato nel capoluogo, e Gian Marco Anniballi, 28 anni, di Frosinone, bloccati all'uscita autostradale del capoluogo proprio a bordo dell'auto con all'interno il carico. Lo stupefacente sequestrato, acquistato per circa 40.000 euro, avrebbe fruttato, una volta "tagliato" e rivenduto, almeno 250.000 euro, cioè circa sei volte in più. Denunciati un ventisettenne e un ventinovenne che facevano da staffetta con un altro veicolo nel tentativo di avvisare di eventuali controlli delle forze dell'ordine.

La ricostruzione

Scarienzo e Anniballi devono rispondere dell'accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. L'operazione dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Frosinone, è scattata nella tarda serata di venerdì. Gli uomini del colonnello Fabio Cagnazzo, diretti dal maggiore Matteo Branchinelli e coordinati dal luogotenente Angelo Pizzotti, dopo essere riusciti a individuare l'attività di spaccio messa in piedi dai due arrestati in un appartamento preso in affitto all'alberata, hanno predisposto servizi per contrastare il fenomeno. Successivamente sono entrati in azione l'altro ieri quando, dopo un pedinamento, hanno fermato, all'uscita dell'A1 del casello di Frosinone, una Toyota Aygo, proveniente da Napoli. All'interno c'erano due giovani che, anticipando di qualche centinaia di metri gli altri complici, facevano da staffetta a una Citroën C3 nel tentativo di avvisare eventuali controlli delle forze dell'ordine.
Il piano è, però, saltato grazie all'intuito e al coordinamento dei carabinieri che hanno materialmente bloccato la marcia dei due mezzi ponendosi di traverso lungo la strada con le auto di servizio. Sono scattate subito le perquisizioni veicolare e domiciliare. Nascosti all'interno del tunnel della leva del cambio della Citroën, oltre 730 grammi di cocaina pura e, nell'abitazione, ulteriori 20 grammi della stessa sostanza, due bilancini elettronici di precisione, materiale per il taglio dello stupefacente e per il confezionamento delle dosi e denaro contante. Durante la perquisizione le forze dell'ordine hanno scoperto che l'appartamento dello spaccio era dotato di un sistema di videosorveglianza a circuito chiuso per il controllo dell'esterno e che all'altezza della porta d'ingresso era stato praticato un foro alla parete utilizzato per lo scambio di droga e denaro con gli acquirenti.
Gli arrestati, già noti alle forze dell'ordine, al termine delle formalità di rito, secondo quanto disposto dall'autorità giudiziaria, sono stati accompagnati nella casa circondariale.
Per i due giovani sorpresi sull'auto "staffetta", un ventisettenne già noto per reati concernenti gli stupefacenti e contro la persona, e un ventinovenne incensurato, è scattata la denuncia a piede libero per i medesimi reati. Sul conto dei quattro verranno anche avanzate proposte per l'applicazione di idonee misure di prevenzione.
L'operazione di ieri conferma il fenomeno della crescita di gruppi di spacciatori autonomi o dell'emergere di cani sciolti che stanno trovando spazio dopo la maxi operazione portata a termine al "casermone" che ha azzerato l'organigramma" della malavita locale. Un fenomeno preoccupante che testimonia anche l'aumento esponenziale della richiesta di stupefacente con la conseguente crescita dell'esercito di chi si propone di piazzarla sul mercato, inseguendo facili guadagni.