Era finito sotto accusa per gestione illecita di rifiuti e per l'impianto di raccolta delle acque ritenuto non a norma.
È stato assolto dopo quattro anni un noto imprenditore del Cassinate, finito sotto processo a seguito dei controlli eseguiti nella sua attività da parte dall'Arpa Lazio. I tecnici avevano altresì evidenziato come acque reflue non depurate sarebbero addirittura finite all'interno di un attiguo fiume. A dimostrare in aula le sue ragioni, rispondendo punto per punto alle accuse, sono stati gli avvocati Sandro Salera e Paolo Marandola. Le difese hanno infatti dimostrato come tutto fosse nella norma: il sistema delle acque era regolare, come pure lo erano i parametri sui campioni eseguiti e in quello stesso periodo erano addirittura in atto dei lavori di ammodernamento che avrebbero prodotto solo ulteriori benefici per l'impianto. L'imprenditore è stato assolto con formula piena.