Ragazzini che giocano a pallone lungo via Aldo Moro. Famiglie a spasso con i passeggini, i più sportivi a fare footing o a pedalare in bicicletta, gli amanti degli animali al guinzaglio con i cani. Scene di una domenica ecologica. La prima dell'anno 2018. Se ognuno ha deciso di vivere la giornata a proprio piacimento, e più di qualcuno (per la verità molti più di qualcuno) prendendo l'auto e infischiandosene dei divieti, le impressioni erano comuni. Tutti a lamentarsi per la mancanza di eventi di intrattenimento, che potessero dare un senso alla manifestazione e del fatto che gran parte dei negozianti hanno deciso di non aprire.
La situazione di Frosinone per le polveri sottili è nota ai più. Il capoluogo è da anni ai primi posti della classifica nazionale per il numero di superamenti giornalieri dei limiti e l'amministrazione, come del resto la gran parte dei comuni ricadenti nella valle del Sacco, è obbligata ad adottare provvedimenti conseguenti. Come appunto il blocco del traffico e le targhe alterne. Provvedimenti, anche se presi a tutela della salute umana (negli ultimi anni c'è stato un grande lavoro per far capire all'opinione pubblica gli effetti nocivi, tra i tanti inquinanti, del pm10 e pm2,5), visti come il fumo negli occhi da molti frusinati. C'è poi la questione dell'effetto concreto dei blocchi del traffico sui livelli d'inquinamento. Non sempre infatti il giorno dopo la domenica ecologica si sono registrati miglioramenti nei valori delle centraline. Ma questo dato va valutato insieme con la scelta, operata dall'attuale amministrazione, di ridurre l'area interdetta al traffico con il risultato che a poche centinaia di metri dalla centralina di via Puccini il traffico è consentito. Ieri, complice la giornata uggiosa in mattinata, la città è apparsa deserta in più punti. Soprattutto al centro storico.Con il passare delle ore e con il sole a fare capolino, la situazione è migliorata e in molti hanno deciso di approfittarne. Generalmente il divieto è stato rispettato. Ma, oltre alle auto a basso impatto inquinante e gli autorizzati, in troppi hanno deciso di utilizzare ugualmente l'auto. E con le solite scuse, una necessità impellente o il non sapere della domenica ecologica, quando il calendario è noto da mesi. Grande lavoro per i vigili urbani: 153 i veicoli controllati e 69 le multe elevate. Diciassette i vigili impegnati, divisi in sette pattuglie che hanno monitorato i varchi e l'interno dell'area vietata. Non era così infrequente imbattersi in auto da e per il centro storico (che è praticamente off limits). Pure in strade come via Moro diverse auto hanno sfidato i divieti, l'ira di chi stava passeggiando e qualche gestaccio di chi non ha gradito. Anche perché in mezzo alla strada c'erano tanti bambini sullo skate o in bicicletta.
Senza eventi a intrattenere i presenti, più di qualcuno ha pensato di consumare una bevanda calda nei bar o nelle caffetterie, o di approfittare dei saldi. Peccato, però, che la maggior parte dei negozi avevano le serrande abbassate anche in via Moro dove, a occhio e croce, solo uno su tre era aperto. Con l'avvicinarsi della scadenza dello stop, le 18, la viabilità è peggiorata. Prima qualche timido automobilista che, lungo via Moro, ha deciso di infilarsi dalle stradine laterali e percorrere chi qualche centinaio di metri per parcheggiare quasi subito chi l'intera strada, anche a velocità sostenuta. Intorno alle 17.40, all'improvviso, è come se tutti insieme avessero deciso che il blocco era finito con una ventina di minuti d'anticipo. Nel giro di una manciata di secondi via Moro è stata invasa da una decina di auto sbucate quasi contemporaneamente dalla rotatoria del campo sportivo. Passati altri cinque minuti e la strada dello shopping era già sotto l'assalto delle auto, con buona pace di chi confidava, almeno fino alle 18, di poter essere, almeno per una giornata, il padrone della strada e vivere la città in un altro modo. Oggi sarà giorno di bilanci. Si vedrà se le polveri sottili saranno scese dai 77 microgrammi per metro cubo di sabato allo Scalo e dai 51 di viale Mazzini, rispettivamente settimo e secondo sforamento dell'anno. L'anno scorso Frosinone ha chiuso con 93 e 22 superamenti. La media annua è stata appena sotto il limite massimo consentito con 39 allo Scalo, mentre in viale Mazzini il dato si è fermato a 25. Negli ultimi due anni la media annua è in diminuzione dai 50 del 2015 ai 43 e 39 dei due anni successivi. Si tratta del miglior dato dal 2009.
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