Per i 300 interinali che il 31 ottobre scorso hanno goduto di una proroga di tre mesi del loro contratto, mentre 532 loro colleghi sono stati rimandati a casa da Fca, sembrano esserci buone probabilità per una stabilizzazione definitiva nella fabbrica ai piedi dell'Abbazia di Montecassino. Il 31 gennaio scade il loro contratto ma ancor prima di quella data i 300 giovani dovrebbero avere certezze sul loro futuro. Lunedì prossimo, 15 gennaio, gli oltre 4.000 operai rientraranno difatti in fabbrica e così riprenderà la produzione di Giulia e Stelvio.

Il vertice con le sigle

Nella stessa giornata, contemporaneamente al ritorno in fabbrica delle tute rosse, ci sarà un vertice tra la governance aziendale e i sindacati. Nel corso della riunione si deciderà il futuro dei 300 interinali: per loro sembrano esserci buone possibilità di restare in fabbrica. Anzitutto perchè sono stati spediti dietro alcuni Suv e quindi c'è bisogno di maggior manodopera, in secondo luogo perchè nel 2018 dovrebbe esserci un'ondata di pensionamenti e infine perchè tra marzo e aprile dovrebbe finalmente terminare la crisi sul mercato orientale che comporterà certamente l'aumento delle vendite e delle immatricolazioni. La strada resta invece in salita per i 532 rimasti esclusi il 31 ottobre scorso: difficilmente ci sarà un loro ripescaggio nel breve periodo.

Gli Usa celebrano Cassino

Buone notizie e incoraggiamenti giungono anche dal Nord America per quel che riguarda il marchio Alfa e in particolar modo Giulia e Stelvio. Dopo che la storica testata americana Motor Trend ha eletto l'Alfa Romeo Giulia auto dell'anno, ora anche gli analisti di Bloomberg, colosso dei media, celebrano il successo della marca italiana negli Usa con un titolo assai lusinghiero: "Alfa Romeo scommette forte sull'America e vince". Merito di tutto ciò sarebbe la crescita del brand nel corso del 2017, che ha visto moltiplicare le vendite di ben 23 volte grazie alla berlina Giulia e al Suv Stelvio.
Il tono celebrativo di Bloomberg, a ben guardare, potrebbe lasciare perplessi se consideriamo che le vendite sono passate da 528 auto nel 2016 a oltre 12.000 unità: è facile fare elevati tassi di crescita quando si parte quasi da zero. «Vogliamo assicurarci la nostra posizione nel segmento», ha affermato Pieter Hogeveen, direttore dell'Alfa in Nord America: «Per noi non è solo questione di inseguire numeri di vendita più elevati: se Alfa Romeo riesce a convincere un pubblico sempre maggiore che è speciale, poi avrà anche lo strumento dei prezzi per ottimizzare i profitti».