È di pochi giorni fa la notizia di una volpe morta, non si sa ancora come, ed impiccata ad un cassonetto a Civitavecchia. «Tale pratica non è nuova ricordiamo il caso di un lupo ucciso ed appeso ad una pensilina del trasporto pubblico», è quanto afferma il coordinatore provinciale del Movimento animalista Alberto D'Orazio. «Mi viene da pensare prosegue che a gran parte delle persone tale abitudine può suscitare ilarità,ma esiste una parte di cittadini che ha un forte sentimento animalista e di rispetto verso gli animali e la natura; queste persone sentono un forte disagio a vedere tali raccapriccianti scene di morte, corpi di animali usati come fantocci.  Si vedono spesso pagine di social  network piene di foto di animali uccisi durante battute di caccia e messi in bella mostra. Di pochi giorni fa la notizia di una dipendente di una catena di supermercati, che metteva in bella mostra un agnellino con un ciuccio da neonato in bocca. Queste usanze venivano messe al bando già nel codice Rocco. Quando il codice Rocco è traslato nel nostro attuale codice penale l'art. 727(prima della riforma del 2004 con la legge 189) era inserito nel titolo relativo alla moralità pubblica ed al buon costume. "La crudeltà sugli animali è un allenamento per la crudeltà sulle persone" scriveva Ovidio. Proprio sulle parole di Ovidio il Movimento animalista della provincia di Frosinone lancia un appello a tutte le autorità al fine di eradicare tale pratica abominevole e dove sia necessario si costituirà parte civile in un processo».