Come previsto, ieri mattina alle ore 11, puntuale come un orologio svizzero, è arrivata agli Altipiani di Arcinazzo la commissione guidata dal dottore Ernesto Raio, responsabile dell'ufficio immigrazione della prefettura di Frosinone e dal dottore Giuseppe Di Franco responsabile dello stesso ufficio della questura del capoluogo, accompagnati anche dagli esperti in materia dei vigili del fuoco. Tutti accorsi per calmare gli animi di un centinaio di extracomunitari scesi in strada martedì per protestare contro le condizioni, a loro dire assolutamente precarie e scandalose, con le quali sono ospitati in due strutture private ubicate nella famosa località turistica dell'alta Ciociaria. La prima un palazzo di quattro piani di moderna costruzione, ultimo immobile del centro urbano ubicato lungo la strada che porta dagli Altipiani a Guarcino.
Qui una settantina di extracomunitari lamentano da giorni scarse qualità e quantità di cibo, locali freddi, precarietà negli indumenti loro forniti. Camere da letto dalle dimensioni di tre metri per tre,dove dormono in quattro, con i servizi igienici pensati e realizzati per i normali nuclei familiari che li avrebbero dovuto abitare prima di diventare centro di accoglienza. Tutti ma proprio tutti, anche ieri, lamentavano il fatto che a distanza di otto mesi ancora non hanno ricevuto i permessi di soggiorno. La seconda struttura, una villa signorile in località la Cona, è stata visitata dalla commissione prefettizia nella tarda mattinata.
Anche qui la rabbia, ieri molto più contenuta di martedì, è stata rivolta per gli stessi problemi. Fatti e circostanze smentiti dai responsabili della cooperativa che gestisce i due centri di accoglienza e che hanno trovato conferma anche nella parole del dottore Ernesto Raio. All'esito dei sopralluoghi abbiamo chiesto se quanto lamentato dagli extracomunitari trovasse conferma: «Siamo qui per mediare e recuperare il rapporto nell'interesse di tutti. Non ci risulta, né sono emersi problemi legati alla scarsità o alla qualità del cibo fornito agli ospiti. Sui servizi igienici, nella prima struttura non abbiamo rilevato problemi, nella seconda qualche criticità va risolta subito. Per quanto attiene i visti di soggiorno – ha proseguito l'alto funzionario prefettizio non è un problema che riguarda soltanto queste due strutture, ma certamente l'intera Provincia di Frosinone e probabilmente tutta l'Italia». Alle delucidazioni su notizie su quanto raccontato da molti extracomunitari, a loro dire giunti agli Altipiani in 200 nei mesi scorsi ed oggi rimasti in poco più di un centinaio, con l'altra metà "scomparsa", probabilmente mentre vaga in Italia o in Europa senza che siano stati prima identificati, il dottor Raio è stato categorico: «Questo a noi assolutamente non risulta». Alcuni sono giunti dal Pakistan, dal Sudan e da altri Paesi del centro Africa con i noti "barconi della morte", altri seguendo rotte via terra attraverso i Balcani. Tutti scappati dalle guerre e dalla fame con la speranza di raggiungere Francia o Germania dove ad attenderli troverebbero amici e parenti. Finiti invece negli Altipiani di Arcinazzo, dove la calma tornata ieri si spera possa durare a lungo.