Doveva essere un'operazione come tante altre. Osservazione e controllo in una zona delicata come via Bellini. Tenere d'occhio una piazza di spaccio in grande espansione negli ultimi tempi per intercettare eventuali scambi tra venditore e acquirenti. Ma gli agenti che l'altra sera  erano in servizio in via Bellini se la son vista brutta. Nel corso di un inseguimento sono stati speronati dall'auto del fuggitivo, che non si è fermata nemmeno quando i poliziotti hanno esploso un colpo in aria a scopo intimidatoria. La rocambolesca serata si è conclusa con due agenti in ospedale con ferite giudicate guaribili in 15 e 20 giorni e un 19enne di Torrice, D.D., in manette. L'allerta scatta intorno alle due di notte. Gli agenti delle volanti, diretti dal commissario capo Flavio Genovesi, notano una Fiat Idea. Il sospetto è che il conducente si sia rifornito in uno dei luoghi di spaccio di via Bellini. Gli agenti decidono così di fermarlo, ma l'uomo alla guida, poi identificato per il giovane di Torrice, inverte repentinamente il senso di marcia e tenta di dileguarsi. La pattuglia decide di inseguire l'Idea per controllare l'occupante. Nonostante l'alt imposto al conducente, la vettura non si ferma. Gli agenti compiono un testa e coda e iniziano a tallonare il fuggitivo. L'autista accelera nel chiaro intento di far perdere le tracce. Gli agenti sparano anche un colpo in aria, nella speranza di arrestare la marcia dell'Idea. Ma è tutto inutile. La fuga, a folle velocità per le zone della stazione prosegue. A un certo punto sembra che l'inseguimento stia per finire in via Puccini, gli agenti, con una manovra a tenaglia riescono ad affiancare il fuggitivo, a farlo rallentare in modo da convincerlo a desistere. Ma anche in questo caso, il tentativo si rivelerà inutile.
Il giovane, deciso a tutto pur di non fermarsi, arriva a speronare l'auto di servizio della polizia, provocando ingenti danni, sui 15.000 euro, nella parte anteriore del veicolo e il ferimento dei due agenti, che ne avranno per 15 e 20 giorni dopo essersi fatti medicare al pronto soccorso dell'ospedale Spaziani. A quel punto il conducente dell'Idea prende il largo. Pensa di averla fatta franca e, come nulla fosse accaduto,si dirige verso casa a Torrice. Nonostante il gran colpo subito, l'auto inutilizzabile, gli agenti segnalano la direzione di fuga dell'Idea ed altrui dati utili per risalire al conducente. Il numero di targa si rivelerà decisivo per risalire a una famiglia residente a Torrice. Un'altra pattuglia raggiunge così il luogo di residenza del proprietario del mezzo. Basta poco agli agenti per trovarla: è parcheggiata in garage, con il motore ancora caldo. In casa c'è il diciannovenne che, su disposizione del magistrato di turno, il sostituto procuratore Barbara Trotta, viene dichiarato in arresto e posto ai domiciliari. Il giovane dichiara agli agenti di essersi recato in via Bellini ad acquistare una dose di droga per uso personale. Ma è una versione che non convince.
Troppo sproporzionata la reazione del giovane rispetto al possesso di una modica quantità di droga che, peraltro, non si trova.Il sospetto della polizia è che il ragazzo se ne sia disfatto durante la fuga. Accertamenti in corso anche nei confronti del genitore dell'uomo che avrebbe negato che il figlio avesse in uso il veicolo l'altra sera. Rischia una denuncia per favoreggiamento.
Questa mattina alle 12 davanti al giudice Giuseppe Farinella è stata fissata l'udienza di convalida. Il giovane sarà assistito dall'avvocato Tony Ceccarelli. Dovrà rispondere di danneggiamento aggravato, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale