Crisi e saldi: il dopo Natale dei commercianti. I clienti hanno già acquistato i regali da mettere sotto l'albero e non sono invogliati al bis, nonostante gli sconti. Da anni si invocano soluzioni, ma le idee scarseggiano. Il popolo dei commercianti si divide: c'è chi guarda avanti e ringrazia quella fedelissima cerchia di clienti ancora disposti a spendere, seppur con parsimonia e chi, invece, per i  saldi tanto attesi gioisce poco o niente. La crisi del settore si sente. La tredicesima che pochi hanno avuto la fortuna di vedere, è già finita. I saldi senza soldi non fanno felici i negozianti e nemmeno i clienti che, se comprano, è solo per necessità. Si risparmia su tutto, tranne sul cibo e la salute.Vanno bene gli affari per i supermercati, sempre pieni e presi d'assalto in questi giorni di festa, tra cenoni e amici da invitare. Un bilancio decisamente meno positivo per i rivenditori di abbigliamento che, nonostante i saldi, hanno incassato il minimo indispensabile per andare avanti. Da non sottovalutare, in particolare al Giglio, la problematica del parcheggio che, in alcuni casi, scoraggia il cittadino pronto a dirigersi verso i grandi centri commerciali dove trova di tutto. Se la parola "saldi" fa venire in mente lunghe file fuori dai negozi, a Veroli questo non succede. Che servano strategie diverse lo sanno tutti, ma nessuno si muove. Il parcheggio al Giglio arriverà, ma quando? Locali che chiudono, affitti troppo alti, agevolazioni fiscali e incentivi che a poco servono se non alle nuove attività. Il rilancio del commercio deve riguardare l'amministrazione comunale, ma lo sforzo deve necessariamente essere congiunto. C'è poi bisogno di riorganizzare la viabilità, altro tasto dolente.
I locali ci sono, ma sono troppo piccoli e mantengono affitti troppo alti. A ciò va sommata una crisi generale che scoraggia e frena gli imprenditori. E poi le colpe del Governo. «Abbiamo una tassazione troppo alta commenta qualche coraggioso e quello che guadagniamo lo diamo allo Stato». Intanto al Giglio  hanno chiuso locali storici. Non resta che una speranza, quella di un 2018 migliore.